martedì 18 marzo 2025

Corso di cucina: 77 ORTAGGI A FRUTTO

Gli ortaggi a frutto fanno parte della categoria degli ortaggi, quindi prodotti vegetali che vengono coltivati in un appezzamento di terreno detto orto. Hanno la particolarità, rispetto a tutti gli altri ortaggi, di avere il frutto (pericarpo), dal punto di vista botanico, come unica parte della pianta commestibile; degli altri ortaggi, infatti, si possono consumare i semi, i fiori, le foglie, il fusto oppure le radici.
Nel mondo esistono moltissime varietà di ortaggi da frutto, ma quelli a noi più conosciuti e consumati appartengono principalmente a due categorie: le cucurbitacee, altra famiglia a cui appartengono alcuni ortaggi come il cetriolo, la zucca e la zucchina, e alcune piante considerate “frutta” come il melone e il cocomero e le solanacee, una famiglia di piante che comprende i pomodori, le melanzane, i peperoni di vario tipo e le patate (sebbene di quest’ultima pianta non si consumino i frutti, ma il tubero).
La differenza tra “frutta” e “frutto” è essenziale per capire la classificazione e la differenza tra frutta e verdura: il frutto è un organo della pianta, per la precisione l’ovaio che, una volta fecondato, è maturo ed ha scopo di protezione, nutrimento e diffusione per il seme. La maggior parte delle piante hanno un frutto, e questo può essere velenoso oppure commestibile. Tra i frutti commestibili si trovano quelli che appartengono alla categoria considerata “frutta”: questa classificazione è puramente di tipo culinario, e dipende dall’utilizzo che si fa di quel particolare frutto. In generale, se il consumo tradizionale di un frutto è legato al mangiarlo da solo, magari a fine pasto, oppure conservato in marmellate questo fa parte della categoria della frutta; se, invece, viene mangiato come accompagnamento ad altri piatti (contorno) viene considerato un ortaggio, nello specifico un ortaggio da frutto.
Tuttavia non esiste una linea di demarcazione netta tra la frutta e gli ortaggi a frutto; in Italia si fanno generalmente rientrare tra gli ortaggi a frutto i prodotti sopra citati, per distinguerli dalla frutta.
Il frutto
Botanicamente, il frutto è il prodotto della modificazione dell’ovaio a seguito della fecondazione dell’ovulo, custodito al suo interno. Le piante hanno, infatti, degli organi genitali maschili e degli organi genitali femminili, che si differenziano tra loro anche se le piante possono essere ermafrodite (cioè, una pianta può avere gli organi di entrambi i sessi).
Quando l’ovulo, il gamete femminile che si trova di solito dentro ad una particolare struttura chiamata fiore, che serve a raccogliere il gamete maschile detto polline, è stato fecondato, iniziano una serie di modificazioni della pianta che porteranno essenzialmente a due eventi: la crescita del seme, l’embrione della pianta, e la crescita del frutto intorno ad esso.
Il frutto ha essenzialmente tre funzioni molto importanti per il seme:
Nutrimento: non vale per tutti i frutti, ma per alcuni sì. Il frutto è una parte viva della pianta, e riceve costantemente nutrimento dalle parti che sono deputate a immagazzinarlo, come le radici che lo raccolgono dal terreno o le foglie, che lo producono per mezzo del processo di fotosintesi clorofilliana. Molti frutti nutrono direttamente i loro semi, perché sono molto più grandi dei semi stessi (pomodoro, melanzana) mentre per altri questo non succede (noce).
Protezione: il frutto si sviluppa intorno al seme, tranne casi molto particolari come quello della fragola (in cui i semi sono superficiali). Negli ortaggi da frutto, tuttavia, i semi sono sempre all’interno del frutto, e sono destinati a rimanere lì fin quando il frutto non sarà secco, perché i frutti sono indeiscenti, cioè non si aprono automaticamente alla fine del loro ciclo vitale (mentre altri frutti, come le cariossidi del grano, lo fanno). Questo significa che il frutto fornisce protezione al seme fin quando questo non sarà sviluppato e pronto per poter dare vita ad una nuova pianta. Alla fine del ciclo vitale, la polpa del frutto generalmente si svuota e, cadendo, la parte superficiale viene consumata dai microrganismi del terreno e così i semi, a contatto con la terra, danno origine alla nuova pianta.
Diffusione: l’ultima funzione del frutto è quella di favorire il più possibile il movimento dei semi, per evitare l’estinzione delle piante. Visto che le piante sono immobili, alcune di esse hanno sviluppato una particolare strategia evolutiva. I loro frutti non solo non sono velenosi, ma sono anche gradevoli al palato degli animali e dell’uomo. In natura, gli animali mangiano il frutto intero, senza rimuovere i semi (cosa che peraltro in alcuni frutti come il pomodoro è impossibile) e questi hanno la capacità di resistere all’acidità gastrica, riuscendo così a rimanere inalterati nell’apparato digerente. Finiranno così espulsi con le feci, che sono materiale organico utile per la crescita della nuova pianta, ma a quel punto saranno lontani dal luogo della pianta madre. In questo modo la pianta riesce a diffondersi.
Ogni pianta ha sviluppato delle particolarità relativamente ai propri frutti. Questi, infatti, non sono tutti uguali, ma tra uno e l’altro si possono trovare delle differenze.
Le tipologie di frutto più diffuse sono quattro:
Le drupe: sono frutti carnosi che hanno all’interno un solo seme molto duro. Alcuni esempi sono la pesca, l’albicocca, la susina, l’oliva, il caffè.
L’esperidio, una categoria particolare che riguarda solamente gli agrumi (arancia, limone) e la loro suddivisione a spicchi.
• I pomi, o falsi frutti: sono quelli della mela e della pera, il cui frutto è quello che comunemente si chiama “torsolo”, mentre la parte che si mangia è un ulteriore strato esterno rispetto al frutto.
Le bacche, composte da un solo ovaio, quindi un solo frutto, con numerosi ovociti fecondati, quindi semi, all’interno. Tutti gli ortaggi a frutto appartengono a questa categoria, e alcuni hanno un tipo di bacca particolare; la bacca delle zucchine, zucche e cetrioli prende il nome di peponide.
Infine, ogni frutto è composto da tre strati differenti, che sono i seguenti:
L’esocarpo, lo strato protettivo esterno del frutto, e che di solito si può staccare. Nel linguaggio comune si chiama “buccia”.
Il mesocarpo, che è la parete dell’ovaio maturato, e generalmente è la parte commestibile. Nel linguaggio comune viene chiamato “polpa”. 

L’endocarpo, che è un rivestimento molto duro in alcuni frutti che racchiude il seme vero e proprio, è invisibile (ad occhio nudo) in altri. Nei frutti come la pesca l’endocarpo è chiamato “nocciolo”, e racchiude il seme (che nel caso della pesca si definisce “mandorla amara”); in altri frutti, come il pomodoro, è una piccola e impercettibile membrana che avvolge il seme, e si mangia con il mesocarpo.

lunedì 17 marzo 2025

Corso di cucina: 76 IL GELATO

 



Un progetto di Nat Russo e Christian Stantero
PASTICCERI PASTICCIONI: MINICORSO DI PASTICCERIA
VOGLIA DI GELATO
DEDICATO AI RAGAZZI DAGLI 8 AGLI 80 ANNI
TERZA EDIZIONE

Lunedì 12 -19 - 26 Giugno 2017 ore 9,30-11,30 presso la sede provinciale di Savona dell'AISM
Quanti fanno i dolci da soli? Un numero sempre crescente ed il desiderio di imparare a farlo sempre meglio cresce di giorno in giorno. Ma dove imparare? Questo minicorso vi può essere di grande aiuto. Il corso è reso possibile da una collaborazione con l'AISM di Savona presso la cui sede (attrezzatissima) saranno svolti 3 incontri tematici zuccherosi. Ci sarà spazio per grandi e piccini, i ragazzi dagli 8 agli 80 anni.
Tutto spiegato e messo in pratica in maniera chiara e semplice dalle parole di Nat Russo, il cronista del gusto, animatore del sito www.dallapartedelgusto.com/it, fondatore del format Casa Bergese, e Christian Stantero, chef del Caffé del Duomo di Savona. Il buon dolce è servito, fatto insieme è certamente anche più bello.
La sede del corso è c/o l'AISM via B. Walter 5r, 17100 Savona (zona Basko).
Prezzi decisamente assai contenuti: 25 € per il corso completo di 3 incontri.
Primo incontro Lunedì 12 Giugno 2017 ore 9,30-12.

5 SETTE ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini.
Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine.
Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra.
Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


domenica 16 marzo 2025

Corso di cucina: 75 BREVI APPUNTI SULLE SOSTANZE SPIRITOSE

Brevi appunti sulle sostanze spiritose
Allo Chapeau di Savona cocktail e risate
BREVI APPUNTI SULLE SOSTANZE SPIRITOSE
Russo & Stantero insegnanti di longdrink, afterdinner ed anytime
Tre domeniche (1 Febbraio, 1 e 29 Marzo) ad ingresso libero, tutte da bere e da ridere presso lo Chapeau di Via Quarda Inferiore a Savona. Si comincia alle ore 19,30 con gli aperitivi di B.A.S.S. (Brevi Appunti sulle Sostanze Spiritose) le fantasiose lezioni di cocktail con parole di Nat Russo (il cronista del gusto del format enogastronomico Casa Bergese) ed i fatti del Sommelier Christian Stantero (dell’AIBES). A seguire il cabaret dei nuovi comici emergenti del Chapeau Comedy Club21 cocktail che dovete assolutamente conoscere: i più amati dagli Italiani. Così recita il sottotitolo: 6 LONGDRINK (Bloody Mary, Gin Fizz, Irish Coffee, Piña Colada, Rum Cooler, Tequila Sunrise), 9 PREDINNER (Americano, Daiquiri, Kir, Manhattan, Margarita, Martini Dry, Negroni, Old fashioned, Whiskey Sour), 6 ANYTIME (Alexander, Caipirinha, Cosmopolitan, Cuba Libre, Mojito, Sex On The Beach). In questi incontri sarà presentata la storia, gli attrezzi, le materie base, la tecnica di realizzazione, ma soprattutto si imparerà a degustarli, a saperli richiedere nei bar, scegliendoli appropriatamente, a seconda dell’orario e delle occasioni di consumo, a riproporli per i propri famigliari ed amici, aggiungendo ad una riunione conviviale un tocco di classe in più. Per informazioni 3335279276.
Dopo aver parlato della storia, degli attrezzi, della tecnica di realizzazione, di come degustarli e richiederli nei bar, scegliendoli appropriatamente, a seconda dell’orario e delle occasioni di consumo, questa volta l'attenzione sarà focalizzata sulle materie base, le sostanze spiritose appunto. Si parlerà di Angostura, Bitter Campari, Brandy, Cachaça, Crème de Cassis, Gin, Rum Bianco, Tequila, Triple Sec, Vermouth rosso, Vermouth Dry, Vodka, Whisky.
Infatti con una dozzina di prodotti di base si potrà riproporli per i propri famigliari ed amici, aggiungendo ad una riunione conviviale un tocco di classe in più. Per informazioni 3335279276.
Nel terzo ed ultimo incontro si scenderà più in dettaglio e si parlerà delle 48 bevande spiritose normate dalla legislazione europea: Rum, Whisky o whiskey, Acquavite di cereali, Acquavite di vino, Brandy o Weinbrand, Acquavite di vinaccia o marc, Acquavite di residui di frutta, Acquavite di uve secche o raisin brandy, Acquavite di frutta, Acquavite di sidro di mele e di sidro di pere, Acquavite di miele, Hefebrand o acquavite di fecce, Bierbrand o eau-de-vie de bière, Topinambur o acquavite di elianto, Vodka, Acquavite di (con il nome del frutto o dalla bacca) ottenuta dalla macerazione e dalla distillazione, Genziana, Bevanda spiritosa al ginepro, Gin, Gin distillato, London gin, Bevande spiritose al carvi, Akvavit o aquavit, Bevande spiritose all'anice, Pastis, Pastis de Marseille, Anis, Anis distillato, Bevande spiritose di gusto amaro o bitter, Vodka aromatizzata, Liquore, Crème de (con il nome del frutto o della materia prima utilizzata), Crème de cassis, Guignolet, Punch au rhum, Gin di prugnole, Sambuca, Maraschino, marrasquino o maraskino, Nocino, Liquore a base di uova o advocaat o avocat o advokat, Liquore all'uovo, Mistrà, Väkevä glögi o spritglögg, Berenburg o Beerenburg, Nettare di miele o di idromele, Rum-Verschnitt, Slivovice.
 
Ed infine la ciliegina finale. Su ispirazione di Nat Russo il barman Christian Stantero creerà un nuovo cocktail dedicato al locale che lo ospita: lo Chapeau, che sarà destinato a diventare il simbolo del locale e da lì spiccare il volo, magari sulle navi Costa, alla conquista del mondo.
Si serve nella doppia coppetta Martini ghiacciata il sofisticato Cocktail Chapeau, nato da un corso cocktail di Nat Russo & Christian Stantero presso il locale omonimo di Via Quarda Inferiore nella zona Darsena di Savona.

Queste le dosi degli ingredienti:
4 cl di Vodka Moskoskaia
2 cl di Cointreau
1 cl di Maraschino
3 cl di infuso alle rose e fragole (rosa perpetua, rosa rugosa e fragole in infusione per 48 h in uno sciroppo di zucchero intiepidito a 40° C poi lasciato raffreddare )
5 gr di polpa di aloe vera
5 gr di polpa di fragola
Shakerato e filtrato si serve guarnito di un conquat e di foglie di aloe vera.
Chi lo ha assaggiato l'ha trovato indimenticabile. Un anytime fresco e delicato come le notti primaverili della Riviera dei Fiori.
COLLANA HOMOLUDENS
5 SETTE 
ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

sabato 15 marzo 2025

Corso di cucina: 74 ORTAGGI DA RADICE

Gli ortaggi da radice sono alcuni tra gli alimenti vegetali più diffusi in natura. Sono piante nelle quali la parte edibile è la radice, che cresce in modo spesso sproporzionato rispetto al resto della pianta. Questo è dovuto al fatto che la radice, per la pianta stessa, ha una funzione di riserva, che non tutte le piante hanno. Questo tessuto di riserva, se non è velenoso, può essere estratto dal terreno e consumato dall’uomo.
Particolarità diffusa degli ortaggi da radice è quella di essere molto ricchi di sostanze nutritive utili all’organismo: i motivi sono principalmente due:
• Perché la radice ha funzione di assorbimento dei minerali, per cui è facile che se ne possano accumulare molti al suo interno.
• Perché alcune sostanze presenti dentro la radice hanno funzione difensiva per la radice stessa: vitamine, antiossidanti e altri metaboliti per la pianta sono meccanismi di contrasto ai batteri e ai parassiti che vivono nel terreno.
Di ortaggi da radice, in senso botanico, ne esistono molti, perché vengono compresi in questo gruppo anche gli ortaggi con le radici tuberiformi; Manioca e Patata Dolce, ad esempio, dovrebbero essere considerati ortaggi da radice, e non ortaggi da tubero.
La radice
La radice rappresenta un organo essenziale in qualunque vegetale, con forma e dimensioni molto diverse.
Le funzioni principali della radice sono:
Raccolta di acqua e sali minerali dal terreno, che saranno utilizzati da tutta la pianta. Alcune piante, come le piante succulente (o piante grasse) hanno la capacità di assorbire umidità anche dalle foglie (dagli aghi), ma la maggior parte non possono farlo e la radice resta il loro mezzo di sostentamento. I sali minerali, invece, devono necessariamente essere assorbiti dal terreno.
Ancoraggio, per fare in modo che la pianta rimanga al suo posto e non muoia nel caso in cui la terra fosse soggetta a forti movimenti.
Conduzione, al pari del fusto. La radice è composta da numerosi canali, al cui interno passano acqua, minerali e anche sostanze energetiche, prodotte dalle foglie mediante fotosintesi.
Produzione di ormoni e sostanze utili alla pianta: le sostanze benefiche come vitamine e antiossidanti che si trovano negli ortaggi spesso sono prodotti proprio dalle radici.
Riserva: molte delle sostanze nutritive che transitano dalla radice vi rimangono e la pianta può utilizzarle in caso di bisogno. Le radici così larghe da poter essere mangiate hanno tale funzione.
Parassitismo, perché alcune piante sono parassite di altre piante, “rubano” la loro linfa; non si trovano nel terreno ma nel fusto delle altre piante, e comunque non sono mai ortaggi.
Respirazione, come nel caso dell’edera e delle mangrovie le cui radici (alcune) sono fuori dal terreno perché in grado di assorbire aria.
Simbiosi con altri organismi, quando le radici hanno un rapporto vantaggioso con esseri viventi diversi. Un esempio è il caso dei tartufi, che non possono nascere se non per simbiosi con una radice, oppure dei legumi, le cui radici accolgono i batteri che producono azoto.
Esistono diversi tipi di radice, distinte in base alla loro struttura, ma la distinzione principale, almeno per quanto riguarda gli ortaggi, ne contempla principalmente due:
Le radici a fittone, che sono la maggior parte di quelle qui trattate, che hanno un’unica grande radice centrale dalla quale non si distaccano radici più piccole. L’esempio tipico è la carota.
Le radici fascicolate, che si caratterizzano per non avere una radice centrale ma tante radici che partono tutte dal colletto, il punto di inizio della radice (dove finisce il fusto). Se una radice ha una struttura ad albero, ovvero con una grande radice centrale da cui si formano tante radichette, si parla di radice arborea.
Le radici tuberiformi sono radici particolari nelle quali si trova un ingrossamento di alcune parti che assume, appunto, una forma a tubero. A differenza degli ortaggi da radice qui trattati, le radici tuberiformi hanno solamente funzione di riserva, e non immagazzinano sostanze nutritive; le altre, invece, hanno sia funzione di assorbimento che di riserva di sostanze nutritive.
Un ortaggio da radice, in natura, non è fatto per essere mangiato dagli animali (a differenza di un ortaggio a frutto) ma per essere una riserva per la pianta e per difenderla dagli attacchi esterni.
Ecco perché gli ortaggi da radice non dovrebbero mai mancare nella dieta umana: sono ricchi in minerali, in vitamine, nei loro precursori, in antiossidanti, in metaboliti secondari che possono portare agli utilizzi più svariati, e che sono benefici per l’organismo.

Caratteristiche nutrizionali degli ortaggi da radice
Gli ortaggi da radice sono spesso consigliati dai dietologi sia per i benefici che apportano dal punto di vista della dieta (quindi per dimagrire), sia dal punto di vista dei microelementi come vitamine e minerali di cui molti di questi ortaggi sono ricchi.
La tabella di seguito permette di vedere quali sono i valori nutrizionali per singolo ortaggio, e sono da intendersi per 100 grammi di parte edibile di prodotto.
Acqua
Gli ortaggi da radice sono, in generale, sempre molto ricchi di acqua, che aumenta per quantità se consumati lessi. Questa caratteristica è ottima dal punto di vista della dieta, in quanto questi ortaggi hanno un buon indice di sazietà ma introducono poca energia all’interno dell’organismo. L’unico ortaggio che si discosta dagli altri per il contenuto d’acqua, tra quelli analizzati, è il Taro, che però dal punto di vista organolettico (anche se non botanico) è più simile ad un ortaggio da tubero che non ad un ortaggio da radice.
Proteine
Gli ortaggi da radice sono, in linea di massima, sempre piuttosto poveri di proteine. Questo perché non hanno mezzi che permettono alla radice di crearle (come succede invece ai legumi), ma anche perché sono strutture che non sono necessarie alla radice in sé, perché la radice ha prevalentemente funzione protettiva e le sue strutture sono costituite da fibra vegetale, e non da proteine. Per questo, nessun ortaggio da radice è adatto a chi cerca una dieta ricca di proteine, che non superano mai l’1% e hanno in generale bassa qualità (per fare un paragone, le proteine della carne all’incirca sono il 20% e di alta qualità).
Lipidi, Carboidrati ed energia
Gli ortaggi da radice sono praticamente privi di lipidi, in quanto non costituiscono una molecola con funzione di riserva e dunque non vengono accumulati.
Il discorso cambia per quanto riguarda i carboidrati, invece, perché qui alcune differenze ci sono e rispecchiano anche una differenza dal punto di vista energetico. Chi ne contiene di più è il Taro, perché è l’unico che non viene consumato fresco, per cui ha meno acqua all’interno. Il Rafano ne contiene una certa quantità per lo stesso motivo, perché è consumato essiccato, mentre una radice che ne contiene molti ma si consuma fresca è la Pastinaca, che è molto diversa dalla carota (a cui spesso viene associata) per diversi aspetti, tra i quali questo. Carota, rapa, ravanelli e sedano rapa hanno pochissima energia all’interno, motivo per cui si possono consumare senza alcuna limitazione nelle diete.

Carota
Pastinaca
Ravanello
Daikon
Rafano
Rapa
Rossa
Rapa
comune
Sedano
Rapa 
Taro
Acqua
91,6
79,5
95,6
93
85
91,3
88
93,3
70,6
Proteine
1,1
1,2
0,8
0,8
1,18
1,1
1,9
1
1,5
Lipidi
0,2
0,2
0,1
0,1
0,6
Tracce
0,1
0
0,2<
Carboidrati
7,6
18
1,8
2,9
11
4
3,8
3,8
26,5
Fibra
3,1
4,9
1,3
1,5
3,3
2,6
-
2,6
4,1
Energia (Kcal)
35
74
11
15
48
19
23
18
112
Sodio
(mg)
95
10
59
27
314
84
-
67
11
Potassio
(mg)
220
375
240
220
249
300
-
191
591
Ferro
(mg)
0,7
0,6
0,9
0,4
0,4
0,4
0,5
0,3
0,55
Calcio
(mg)
44
36
39
30
56
20
52
30
43
Fosforo (mg)
37
71
29
25
31
21
90
27
84
Vitamina A (mg)
1148
Tracce
Tracce
Tracce
2
Tracce
0
0
4
Vitamina C
(mg)
4
17
18
24
25
7
6
21
4,5



Fibra vegetale
La presenza di fibra vegetale è molto alta negli ortaggi da radice rispetto a tanti altri tipi di ortaggi che provengono da una pianta diversa. Il motivo è dovuto al fatto che è la fibra a costituire la struttura stessa della radice, e in percentuale è tanto più presente quanto più spazio è occupato dal materiale di riserva, ovvero i carboidrati.
Gli ortaggi da radice che contengono la maggiore quantità di fibra sono per questo motivo il Taro, la Pastinaca e il Rafano, anche se buone quantità sono contenute anche nella Carota, nella Rapa rossa e nel Sedano rapa, che sono ottime per stimolare il movimento intestinale.
Vitamine e Sali Minerali
Trattandosi di radici, la parte della pianta che raccoglie i nutrienti dal terreno, è chiaro come i sali minerali siano sempre abbastanza concentrati all’interno degli ortaggi da radici.
L’elemento più rappresentato è sempre il potassio; il sodio comunque è sempre presente, in particolare nel Rafano ma anche in tutti gli altri ortaggi, motivo per cui sarebbe opportuno non aggiungere del sale agli ortaggi da radice se si soffre diipertensione.
Il ferro è presente, in generale, in buona quantità perché viene estratto dal terreno e non ci sono troppe variabilità in base agli ortaggi singoli, e questo vale anche per il calcio, di cui comunque la carota è particolarmente ricca. Il fosforo, infine, è presente in misura abbastanza stabile nei vari ortaggi ma è particolarmente presente nella rapa.
Per quanto riguarda le vitamine, queste non sono (salvo eccezioni) molto rappresentate negli ortaggi da radice; le vitamine, spesso, hanno funzione difensiva nella pianta ma la protezione si cerca nei confronti delle minacce esterne, e non di quelle interne; la difesa della radice è solitamente affidata, invece, alla fibra che ne costituisce le strutture.
Per quanto riguarda le vitamine A e C, l’eccezione principale è la carota, che ha altissimi livelli di carotene, precursore della vitamina A, che tra l’altro prende il nome proprio dall’ortaggio che ne contiene il quantitativo maggiore in assoluto. Altri ortaggi da radice, quantomeno i più comuni, non sono troppo ricche in vitamina, anche se ci sono radici (che non sono ortaggi ma magari spezie) che ne contengono quantità molto superiori rispetto agli ortaggi trattati.

10 ORTAGGI (2^ Edizione)

 

Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.