domenica 8 gennaio 2023

LEMON CURD

Limoni la scorza e il succo filtrato 3
Uova 3 intere + 2 tuorli
Zucchero 220 g
Burro 100 g
Maizena 30 g
Iniziate la preparazione del lemon curd grattugiando la scorza dei 3 limoni e spremete e filtrate anche il succo, incorporate la maizena setacciata. Tagliate a pezzetti il burro, ponetelo in un pentolino con il doppio fondo per il bagnomaria e scioglietelo a fuoco dolce, poi aggiungete lo zucchero e mescolate con un cucchiaio. A parte sbattete le uova con una frusta e versatele nella crema continuando a mescolare, aggiungete anche il succo di limone nel quale avete sciolto la maizena, la scorza grattugiata dei limoni e proseguite a mescolare con facendo addensare la crema a fuoco dolce, tenete il fuoco molto basso e fate solamente fremere l’acqua del bagnomaria, per evitare che l’uovo si raggrumi; la crema non deve mai bollire. Per capire quando è pronta la crema basta immergervi un cucchiaio di legno, quando vedrete che la crema non scivolerà più via, allora sarà il momento di spegnere il fuoco. Prendete ora un colino a maglia molto fine e setacciate la crema per eliminare la buccia di limone ed eventuali grumi, il vostro lemon curd è pronto per farcire i vostri dolci.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


PAIN D'ÉPICES

 250 g di farina 00
250 g di miele fluido
100 g di zucchero
una bustina di lievito in polvere
2 uova
100 ml di latte tiepido
un’arancia non trattata
un cucchiaino da caffè di noce moscata grattugiata
un cucchiaino da caffè di cannella
un cucchiaino da caffè di zenzero in polvere
un cucchiaino da caffè di semi di anice
6 chiodi di garofano
una noce di burro
Pesto i chiodi di garofano nel mortaio fino a ridurli in polvere. Setaccio la farina in una ciotola con il lievito, unisco tutte le spezie e la scorza d’arancia grattugiata. Batto le uova in una scodella. Verso il miele in un contenitore adatto e lo faccio ben scaldare nel microonde (o sul fuoco, con la fiamma al minimo) quindi lo verso ancora ben caldo sulla farina e mescolo energicamente con il cucchiaio di legno. Continuando a mescolare, unisco un po’ alla volta anche le uova, lo zucchero e il latte e amalgamo molto bene.
Accendo il forno regolando il termostato a 160°. Imburro e infarino uno stampo da cake e verso il composto. Lo passo nel forno e faccio cuocere per un’ora abbondante. Lascio raffreddare il pane nello stampo prima di sformarlo ma aspetto almeno un giorno prima di gustarlo. Avvolto in un foglio di alluminio si conserva bene per una settimana.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



TRONCHETTO DI NATALE

Pasta biscotto 500 g
per crema ganache
Panna fresca liquida 300 g
Cioccolato fondente 300 g
per decorare
Cioccolato fondente 250 g
Per preparare la pasta biscotto iniziate dividendo i tuorli (dovranno pesare circa 100 gr) dagli albumi (dovranno pesare circa 150 gr). Sbattete i tuorli per almeno 10 minuti assieme a 90 gr di zucchero, al miele e alla vaniglia fino a che non diventano chiari e molto spumosi. Montate gli albumi a neve non troppo ferma assieme al restante zucchero, quindi unite i due composti con una spatola senza smontarli. Aggiungete la farina setacciata molto delicatamente ed amalgamate con una spatola. Stendete l’impasto su un foglio di carta forno (6), posto su una leccarda da forno delle dimensioni di 45 x 37 cm, livellatelo con una spatola piatta e liscia fino a raggiungere lo spessore di 1 cm. Infornate in forno statico già caldo a 220° per 6-7 minuti (non di più); la superficie del dolce deve diventare appena dorata e non dovrete mai aprire il forno che tratterrà al suo interno l’umidità. Estraete la pasta biscotto dal forno, toglietela immediatamente dalla teglia, poggiandola con tutta la carta forno su di un piano. Spolverizzate la superficie della pasta biscotto con dello zucchero semolato, in modo che non si appiccichi, e sigillatela con della pellicola, ripiegandola anche sotto i lati. In questo modo la pasta biscotto raffreddandosi tratterrà al suo interno tutta l’umidità che servirà a renderla elastica e l’aiuterà a piegarsi senza creparsi. Preparate intanto la ganache: tritate il cioccolato fondente, ponete sul fuoco un pentolino con la panna. Quando la panna avrà sfiorato il bollore, spegnete e versate il cioccolato tritato, mescolando con le fruste per scioglierlo completamente. Una volta che il cioccolato si sarà sciolto, trasferite il composto in una ciotola contenente del ghiaccio e iniziate a montare con uno sbattitore elettrico (potete coprire in parte il recipiente con la pellicola trasparente per evitare gli schizzi). Lavorate la ganache per 10-15 minuti fino a quando sarà ben montata. Quando la pasta biscotto sarà fredda togliete la pellicola, farcitela con metà della ganache montata lasciando 2 cm di bordo. Arrotolate la pasta biscotto delicatamente , avvolgetela nella pellicola,  ponete il rotolo a rassodare in frigo per 1 ora circa insieme alla ganache avanzata. Intanto occupatevi della decorazione: in un pentolino per bagnomaria (o nel microonde) sciogliete il cioccolato fondente, una volta sciolto trasferitelo su un foglio di carta da forno poggiato sopra un vassoio o piano di lavoro, con l’aiuto di una spatola distribuite uniformemente il cioccolato e fatelo raffreddare, dovrete ottenere una grande lastra sottile, fatela raffreddare e indurire, poi tagliatela a strisce, da ciascuna ricavate delle sfogliette grossolane, spezzando con le mani il cioccolato. Riprendete il rotolo farcito e spalmate su tutta la superficie la crema ganache avanzata, per finire adagiate sulla ganache le sfogliette una vicina all’altra per ricreare l’effetto del tronco di legno.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

MOUSSE AL CIOCCOLATO


• 100 grammi di cioccolato fondente al 70% di cacao con almeno il 30 per cento di grassi.
115 grammi di acqua
Sciolgo il cioccolato in un tegamino antiaderente su fuoco bassissimo (fondere a bagnomaria il cioccolato non è necessario se il pentolino è di buona qualità). Mescolo il cioccolato con una spatola per facilitare la fusione. Fuso il cioccolato aggiungo 115 grammi di acqua presa direttamente dal rubinetto. Mescolo bene, a fuoco spento, sino a quando il cioccolato è completamente emulsionato. Verso la miscela in una bacinella raffreddata esternamente con del ghiaccio e la lavoro un paio di minuti con la frusta elettrica (o a mano se non la possiedo elettrica). L’assaggio, se mi piace la offro successivamente agli amici (si mantiene benissimo in frigorifero, anche per due giorni). Visto che sono un principiante, metto sempre nel conto gli insuccessi. Ad esempio:
• Non sono riuscito a montare la mousse. C’era troppa acqua. Rimetto tutto nel pentolino, aggiungo altro cioccolato, lo sciolgo e riprovo.
• La mousse è troppo dura. C’era poca acqua. Rimetto tutto nel pentolino e aggiungo un pochino d’acqua.
• La mousse e' granulosa. Ho montato troppo ed il burro di cacao ha formato dei grumi. Rimetto nel pentolino e riparto.
• Ho bruciato il cioccolato nel pentolino. Metto l’acqua col cioccolato nel pentolino sin dall’inizio. Ci metto più tempo per l’emulsione ma non corro rischi.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



MELE COTOGNE AL FORNO

6 mele cotogne grosse
500 g di zucchero
2 bicchieri di vino rosso
6 chiodi di garofano

Lavate e tagliate a metà le mele cotogne lasciando i semi e la buccia. Mettetele in una pirofila spolverizzata di zucchero con la parte della buccia rivolta verso l'alto; versate lo zucchero rimanente e due bicchieri di buon vino rosso (un Dolcetto ad esempio). Infornate a 180 gradi per mezz'ora coprendo il recipiente con un foglio d'alluminio. Togliete poi il foglio, aggiungete 1 chiodo di garofano per ogni mela e portate avanti la cottura per un'altra ora e mezzo a scoperto. A cottura ultimata giratele per farle dorare qualche minuto dal lato della polpa. Fatele raffreddare e poi togliete i semi, che sono quelli che danno il bel colore rosso alle mele cotogne, e servitele con un buon gelato alla vaniglia.


5 DESSERT (2^ Edizione)

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BACI DI DAMA

baci di dama
Farina 150 g
Mandorle pelate 150 gr
Zucchero 110 g
Burro 150 g
Cioccolato 150 g
Vaniglia qualche goccia di estratto
Sale un grosso pizzico
Arance la scorza grattugiata di 1
Per preparare i baci di dama, mettete le mandorle nel vaso del mixer e frullatele insieme allo zucchero, lo zucchero servirà ad assorbire l'olio che sprigioneranno le mandorle. In una ciotola aggiungete il burro morbido (ma non molle) tagliato a pezzi, la farina e le mandorle tritate e cominciate ad amalgamare con le mani. Quindi aggiungete all'impasto la buccia d'arancio grattugiata, l'essenza di vaniglia, e il grosso pizzico di sale. Impastate il tutto fino ad ottenere un unico panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Una volta che l'impasto si sarà rassodato, suddividetelo in tanti bastoncini, da cui poi taglierete delle piccole porzioni di impasto (di circa 6-8 gr) che utilizzerete per formare delle palline. Disponete le palline di impasto su una placca da forno, foderata con l'apposita carta. Rimettete di nuovo le palline così formate in frigorifero per almeno altri 30 minuti. Dopodiché infornate e lasciate cuocere in forno statico a 160 gradi per circa 20 minuti, o fino a che la base del biscotto non si sarà dorata; se utilizzate il forno ventilato, la temperatura sarà di 135 gradi.  Nel frattempo fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria, oppure nel forno a microonde. Quando i biscotti saranno cotti, lasciateli raffreddare. Aiutandovi con un cucchiaino o con una siringa, disponete il cioccolato sciolto (lasciatelo raffreddare fino a che risulti piuttosto denso) sulla parte piatta del biscotto e ricoprite delicatamente con un altro biscotto. Mettete i baci di dama su di un vassoio e lasciate che il cioccolato indurisca.

I baci di dama sono originari della città di Tortona in Piemonte, dove nacquero più di un secolo fa: da allora, tutt’oggi i baci di dama vengono fatti con gli stessi ingredienti e la stessa forma, nella quale risiede la ragione del loro nome, che deriva infatti dalla composizione del dolce, formato dei due biscottini profumati e friabili che si fondono in un bacio al cioccolato fondente.
La ricetta dei baci di dama si può realizzare sia con le nocciole che con le mandorle; l’aggiunta di cacao all’impasto è una variante, poiché i baci di dama originali vengono realizzati senza.

5 DESSERT (2^ Edizione)
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sabato 7 gennaio 2023

FRITTELLE DI CASTAGNE


200 grammi di farina di castagne,

250 decilitri di latte,
50 grammi di uvetta,
30 grammi di pinoli,
olio per friggere,
zucchero a velo q.b.Preparo una pastella con il latte a temperatura ambiente e la farina. Unisco i pinoli e l'uvetta. Getto a cucchiaiate il composto in abbondante olio bollente. Scolo bene le frittelle, le dispongo su un piatto preriscaldato cospargendo di zucchero a velo.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

TRIFLE


Zucchero a velo 15 gr

Panna fresca liquida 150 gr

Pan di Spagna 80 g
Fragole 400 g

Zucchero a velo 60 gr
Maizena 25 g

Vaniglia 1/2 baccello

Zucchero 75 g

Uova 3 tuorli

Latte 250 ml

Per preparare il trifle tagliate le fragole a spicchi regolari e mettetele in una ciotola capiente a macerare con lo zucchero a velo, quindi coprite con la pellicole e mettete in il tutto in frigorifero per una notte: lo zucchero dovrà sciogliersi completamente e formare uno sciroppo con le fragole. Prendete ora il pan di Spagna e tagliatelo a cubetti, spessi circa 2 cm (se volete preparare da soli il pan di Spagna, seguite la nostra ricetta: cliccate qui), poi mettetelo da parte e preparate la crema pasticcera, con metà dose. Montate ora la panna insieme allo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza molto cremosa, quindi iniziate a comporre il trifle: prendete un bicchiere capiente (a semisfera o a cilindro) e disponete sul fondo dei cubetti di pan di Spagna, aggiungete un paio di cucchiai di fragole con lo sciroppo, che servirà da bagna, quindi mettete, aiutandovi con due sac à poche, la crema pasticcera e la panna montata. Formate ora un secondo strato disponendo, come per il primo, cubetti di pan di Spagna, fragole, crema pasticcera, panna montata e, per guarnire, 2 fragoline tagliate a metà.


5 DESSERT
 (2^ Edizione)


In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



CERTOSINO DI BOLOGNA

• 320 g di farina
• 30 g di cacao amaro in polvere
• 60 g di pinoli
• 340 g di miele
• 70 g di zucchero semolato
• 200 g di mandorle
• 80 g di cedro candito
• 1 stecca di cannella
• 6-7 chiodi di garofano
• 2-3 semi di anice
• 60 g di cioccolato fondente
• 1/2 bicchiere di vino rosso secco
• ostie per foderare lo stampo (facoltative)
• canditi misti (scorza di arancia o cedro o ciliegie rosse e verdi)
• miele per lucidare
La sera prima lasciare in infusione le spezie nel vino rosso. In una ciotola amalgamare la farina e il cacao amaro con il cioccolato fondente sminuzzato in maniera molto grossolana, i pinoli, le mandorle (avendo cura di conservarne una decina per la decorazione), il cedro candito tagliato a dadini, lo zucchero, il miele, sciolto preventivamente a bagnomaria, l’ammoniaca e il vino rosso che avrai filtrato per eliminare le spezie.  Mescolare il tutto con un cucchiaio fino a ottenere un composto omogeneo. Versalo all’interno di uno stampo di 22 centimetri di diametro, imburrato e infarinato (volendo puoi foderare la base con delle ostie), e lascia riposare per almeno una settimana coperto da un canovaccio. Trascorso questo tempo l’impasto deve diventare compatto. Poco prima della cottura decorare la superficie del certosino con scorze di arance e cedro candite, ciliegie rosse e verdi e alcune mandorle. Cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 40-50 minuti. Sfornare e, quando è ancora caldo, lucidare la superficie con del miele fatto sciogliere a fiamma bassa, aiutandosi con un pennello. Fare raffreddare completamente e conservalo avvolto nell’alluminio; in questo modo si manterrà a lungo.
Il Certosino di Bologna è un tipico dolce natalizio della cucina bolognese con mandorle, pinoli, cioccolato fondente e canditi. È detto anche panspeziale e, in dialetto, zrtuséin o panspzièl.
La ricetta del panspeziale è molto antica e risale al medioevo quando era prodotto dai farmacisti (o "speziali"). Solo in un secondo tempo furono i frati certosini a prendersi carico della sua produzione. Furono i frati della Certosa, oggi cimitero di Bologna, che cominciarono a fabbricare il panspeziale per primi. Lo fecero così bene che il dolce cambiò nome, prendendo quello della confraternita.
Si possono comunque trovare dolci simili nella vicina Romagna con altri nomi. Una volta veniva confezionato dalle famiglie, ma oggi è più facile trovarlo dai pasticceri più rispettosi della tradizione usano fabbricarlo, anche se c'è ancora chi lo produce in casa per uso familiare.
La ricetta del certosino
Nel giugno del 2003 la delegazione di Bologna dell'Accademia italiana della cucina ha depositato presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta ufficiale del certosino (o panspeziale). La ricetta è stata elaborata a seguito di ricerche storiografiche ed è protetta con il marchio di qualità STG (Specialità tradizionale garantita).
Il dolce è preparato con farina, miele, frutta (cedro) candita, mandorle, cioccolato fondente, uvetta sultanina, pinoli, burro, semi di anice e cannella.

5 DESSERT (2^ Edizione)

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CASSATA SICILIANA

Cioccolato fondente in gocce 100 gr
Arance candite 50 gr (facoltativo)
Ricotta di pecora 1,2 kg
Zucchero a velo vanigliato, 280 gr
Uova medie 10
Farina 300 g
Zucchero 300 g
Sale 1 pizzico
Zucchero (per la bagna), 50 gr
Acqua (per la bagna), 150 ml
Maraschino o altro liquore, mezzo bicchierino
Limoni la scorza di mezzo (per la bagna)
Zucchero a velo 350 gr
Acqua q.b.
Frutta candita intera mista (zuccata, mandarini, pere, ciliegie, fichi, ecc)
Marzapane 200 g
Pistacchi in pasta 20 gr
Uova 1 albume
Zucchero a velo vanigliato 150 gr
Iniziate la preparazione della cassata siciliana il giorno prima di servirla. Realizzate un Pan di Spagna con gli ingredienti sopra indicati e seguendo il procedimento che trovate cliccando qui. Cuocetelo in una teglia rettangolare delle dimensioni di 35 cm x 25 cm e lasciatelo quindi raffreddare (lo prepariamo un giorno prima in modo che si possa tagliare senza sbriciolarsi troppo). Sgocciolate per bene la ricotta di pecora dentro ad un colino e poi mischiatela in una ciotola assieme allo zucchero a velo vanigliato: coprite la ciotola con pellicola trasparente e mettete il tutto in frigorifero per una notte. L'indomani, passate due volte al setaccio la ricotta fino ad ottenere una crema liscia e soffice. A questo punto unite alla crema il cioccolato a gocce (e, se vi piace, l'arancia candita tagliata a piccoli dadini) e ponete la farcia ottenuta in frigorifero dentro ad una ciotola coperta con pellicola trasparente. Preparate il marzapane verde impastando il marzapane assieme alla pasta di pistacchi (se non la trovate potete utilizzare del colorante verde per alimenti), spolverizzando il piano di lavoro con poco  zucchero a velo. Se volete preparare da voi la pasta reale, mettete in un tegame 125 gr di zucchero e 50 ml di acqua. Portate ad ebollizione e non appena lo zucchero inizierà a filare (112°-115°), togliete il pentolino dal fuoco; incorporate 125 g di farina di mandorle pelate (che otterrete frullando le mandorle pelate con un macinino da caffè con piccoli intervalli per non surriscaldarle e fare fuoriuscire l’olio) , la pasta di pistacchi e 1 bustina di vanillina. Mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo e poi versatelo su di un tavolo di marmo freddo. Appena la pasta reale sarà raffreddata, lavoratela fino a farla diventare liscia e compatta (se dovesse servire, utilizzate dello zucchero a velo alla stessa stregua della farina). Stendete il marzapane in una sfoglia larga 12 cm e spessa 1/2 cm (7), quindi tagliatela in due nel senso della lunghezza (otterrete due strisce larghe 6 cm) e ricavate dei pezzetti di pasta dalla forma simile ad un trapezio (8). Per la cassata si utilizzerà una particolare tortiera tonda dai bordi svasati alti circa 5 cm e dal fondo leggermente rialzato, tipica di Palermo: quella utilizzata in questa ricetta ha un diametro di 30 cm nella sua parte più larga. Tagliate il pan di spagna in strisce alte almeno 6 cm dalle quali ricaverete anche in questo caso dei trapezi (proprio perchè i bordi della tortiera sono svasati). Spolverizzate la tortiera molto bene con zucchero a velo e poi foderate i bordi alternando i trapezi di pan di spagna a quelli di marzapane verde, pressando bene verso i lati e stando attenti a non lasciare spazi tra uno e l'altro. Se il pezzetto appena poggiato avrà il lato superiore più largo di quello inferiore, il seguente dovrà avere le caratteristiche opposte. I trapezi possono essere posizionati sia con la parte scura verso l'esterno, sia verso l'interno. Una volta completato tutto il perimetro della tortiera, si potrà poggiare il fondo, con la parte spugnosa verso il basso. Premete bene i bordi del pan di spagna per farlo aderire meglio alla sagoma della tortiera. Ora, con un coltello dalla lama liscia e affilata, potete pareggiare i pezzetti che fuoriescono dai bordi laterali della tortiera. Se volete potete preparare una bagna per inumidire il pan di spagna: sciogliete 50 gr di zucchero in 150 ml di acqua, assieme alla scorza di mezzo limone (o arancia) e mezzo bicchierino di liquore a scelta (maraschino, cointreau, alchermes, strega, ecc) e fatela raffreddare. Poi versate la bagna sul pan di spagna Ora potete riempire la base con la crema di ricotta, che livellerete con una spatola. Sbriciolate sul fondo della cassata i rimasugli di pan di spagna avanzato, coprite con della pellicola trasparente e mettete in frigorifero per almeno due-tre ore (meglio se tutta la notte). Quando la cassata sarà ben compatta e i profumi mischiati, capovolgetela su di un piatto e preparate la glassa fondente, mettendo in un pentolino lo zucchero a velo assieme a poca acqua, quanta ne servirà per ottenere un composto cremoso e ancora bianco. Non appena sfiorerà il bollore, il fondente sarà pronto per essere colato al centro della cassata e spalmato con una spatola.
Fate la stessa cosa anche sui lati della cassata: come noterete, il fondente si asciugherà quasi istantaneamente non appena spalmato e dovrà avere una consistenza lucida e trasparente. Ora potete passare alla decorazione della cassata: tagliate delle strisce di zuccata (zucca candita) e della frutta candita a pezzetti. Poggiate le fette di zuccata sulla cassata incurvandoli come per formare i petali di un fiore al centro del quale metterete, per esempio, un mandarino candito tagliato a metà. Divertitevi a decorare la cassata con la frutta candita a vostra disposizione alternando vari colori e cromie. Il tocco finale sarà dato dalla decorazione con la ghiaccia reale, che realizzerete sbattendo un albume a neve e aggiungendo poco alla volta lo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza molto densa. Con una tasca da pasticciere munita di bocchetta con foro piuttosto sottile, create delle decorazioni sia sulla frutta che sui bordi della cassata, per renderla ancora più ricca e sontuosa.
Una cassata siciliana (dall'arabo qas'at, "bacinella" o dal latino caseum, "formaggio") è una torta tradizionale siciliana a base di ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora), pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana.
Caratteristiche
Nonostante l'apparente semplicità della ricetta, esistono innumerevoli varianti locali e spiccano per la tipicità della ricetta la variante palermitana, la variante trapanese, la nissena e la catanese. Infatti soprattutto l'aspetto esteriore può variare da una scarna decorazione di glassa e un po' di scorza d'arancia candita fino a una opulenta costruzione baroccheggiante con perline colorate e una mezza dozzina di frutti canditi diversi. Sempre secondo le varianti locali, ci possono essere ingredienti aggiuntivi, come pistacchio, pinoli, cioccolato, cannella, maraschino o acqua di zagara.
Storia
Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Gli arabi avevano introdotto a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta di pecora, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all'inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato. Nel periodo normanno, a Palermo presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro. Si passò così dalla cassata al forno a quella composta a freddo. Gli spagnoli introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna. Durante il barocco si aggiungono infine i canditi. L'introduzione della glassa di zucchero coperta di frutta candita che avvolge tutto il dolce come un vetro opaco potrebbe ricondurre il nome all'inglese glass, vetro da cui glassata - classata -cassata. Inizialmente la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane ed era riservata al periodo pasquale. Un documento ufficiale del primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazara del Vallo nel 1575 afferma che la cassata è "irrinunciabile durante le festività". Un proverbio siciliano recita "Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua" ("Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua"). La decorazione caratteristica della cassata siciliana con la zuccata fu introdotta nel 1873 (in occasione di una manifestazione che si tenne a Vienna) dal pasticciere palermitano cav. Salvatore Gulì, il quale aveva un laboratorio nel centralissimo corso Vittorio Emanuele a Palermo.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


MIGLIACCIO CAMPANO

– 250 gr di semolino
– 1 lt di latte
– 1 bustina di vaniglia
– un pezzetto di burro
– 6 uova intere
– 200 gr di zucchero
– 400 gr di ricotta di pecora
– buccia di limone
– buccia di arancia
– buccia di limone grattugiata
– un pizzico di sale
Per la decorazione:
zucchero semolato o zucchero a velo
Versate il latte a freddo in una pentola capiente e aggiungete a pioggia il semolino nel latte freddo e mescolate. Mettete sul fuoco aggiungendo buccia di arancia e limone e un pizzico di sale Portate a cottura mescolando sempre con la frusta per non far attaccare; quando inizia ad addensare parecchio eliminare le bucce di arance e limone. Fate intiepidire quindi aggiungete un pezzetto di burro, fate sciogliere il burro e fate raffreddare. Setacciate la ricotta e aggiungete la vaniglia e le uova. Lavorate bene le uova con la ricotta, quindi aggiungete lo zucchero. Aggiungete anche la buccia del limone grattugiata e lavorate bene il tutto con il mixer. Aggiungete il semolino ormai raffreddato e amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Imburrate una teglia. Versate il composto nella teglia da forno e livellatelo se necessario; se volete potete aggiungere qualche pezzettino di burro in superficie. Mettete a cuocere a 180° per circa 50-60 minuti circa; toglietelo non appena la superficie avrà preso un colorito dorato. Lasciate raffreddare, quindi sformate su un piatto e cospargete di zucchero a velo o semolato secondo preferenza. Affettate il migliaccio e servitelo.
Il migliaccio è un piatto semplice e gustoso della tradizionale cucina campana. Nei comuni della Valle Caudina (divisa tra le province di Benevento e Avellino), il migliaccio è una specie di polenta cotta al forno o semplicemente fritta e rappresenta il piatto principe del martedì grasso (Carnevale), nelle varianti dolce e salata. La variante dolce è la variante povera della sfogliatella napoletana e al ripieno della sfogliatella si avvicina parecchio, al punto tale che il migliaccio viene chiamato nella Valle Caudina anche "sfogliata" o "torta di semolino".


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Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.





CRUMBLE DI MELE



Mele Golden o renette, 1 kg
Zucchero 70 g
Cannella 1 cucchiaino
Limoni il succo di mezzo Burro 20 g
Farina 180 g

Burro 120 g

Zucchero di canna 120 grVaniglia i semi di 1 bacca

Per preparare il crumble di mele iniziate pelando le mele e privandole del torsolo, tagliatele poi a cubetti di medie dimensioni. Fate sciogliere il burro in padella e aggiungete le mele a pezzetti, unite anche il succo di limone, lo zucchero semolato e 1 cucchiaino di cannella. Fate saltare le mele in padella per un minuto circa. Preparate ora la pasta di ricopertura per il crumble: in una ciotola capiente ponete la farina, i semi della bacca di vaniglia, lo zucchero di canna e il burro a cubetti. Lavorate gli ingredienti velocemente con la punta delle dite ottenendo un impasto “bricioloso”. Prendete delle cocotte monoporzione o una teglia di 24 cm di diametro e imburratele. Aggiungete uno strato di mele a pezzetti e poi coprite con le briciole di pasta. Infornate per circa 35/40 minuti a 180°C fino a che la superficie del dolce sarà ben dorata e croccante. Sfornate e servite il crumble di mele ben caldo, accompagnandolo con una pallina di gelato alla vaniglia!

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