1,4 kg di zucchero a velo
1 kg di mandorle
1 kg di pistacchi
500 ml d’acqua
Sbollentare e sbucciare le
mandorle e i pistacchi. Quando entrambi gli ingredienti si saranno raffreddati
macinarli separatamente fino a ottenere delle farine fini. Fare bollire in un
tegame 700 g
di zucchero a velo e 250 ml d’acqua. Quindi togliere lo sciroppo dalla fiamma,
aggiungervi il trito di mandorle e impastare il tutto fino a ottenere una pasta
liscia ed omogenea. Seguire lo stesso procedimento per il trito di pistacchi.
Inserire nello stampo
dell’agnello pasquale parte della pasta di mandorle fredda premendola lungo i
bordi dello stampo per uno spessore di circa 1 cm, così da formare quella
che sarà la parte dell’agnello visibile all’occhio. Dopodiché riempire la
cavità dell’agnello con la pasta di pistacchio e rivestire infine la base con
il resto della pasta di mandorle. Lasciare che il dolce si indurisca un po’
all’interno dello stampo e poi estrarlo con cura.
L’agnello pasquale si può servire
così com’è (magari decorandolo con un fiocchetto o un campanellino al collo e
uno stendardo piantato sul dorso) oppure lo si può arricchire ancora di più,
guarnendolo in base al proprio estro creativo. Per creare, ad esempio, il manto
di lana dell’agnello si può fare ricorso agli stessi colori alimentari che si
usano per dipingere la frutta di Martorana oppure a del fondente di zucchero e
qualche perlina argentata da spargere qua e là sul manto o, ancora, lo si può
creare in maniera ancora più elegante modellandolo con una sac à poche
contenente un po’ di pasta di mandorla ammorbidita con acqua.
L'agnello pasquale è un dolce
tipico pasquale del comune di favarese, costituito da pasta reale (pasta di
mandorle) e pasta di pistacchio.
Tra la fine dell'Ottocento e gli
inizi del Novecento si ha qualche traccia di dolci di pasta reale e pasta di
pistacchio a Favara, tra cui la frutta martorana, di origine palermitana, e
l'Agnello pasquale.
La tradizione narra che le prime
a preparare questo dolce furono le suore del Collegio di Maria del quartiere
"Batia" di Favara. La ricetta veniva tramandata oralmente, dalle suore
più anziane a quelle più giovani. Una delle prime ricette dell'Agnello pasquale
porta la data del 1898 ed è appartenuta ad un ricca famiglia della borghesia
agraria e solfifera dell'Ottocento favarese.
Allora era un dolce poco diffuso
e di produzione strettamente familiare, in quanto non poteva competere con i
cannoli siciliani, 'Cciardoni e tanti altri dolci tipici siciliani apprezzati
da cento anni addietro dai favaresi. Ne fa alcuni accenni lacunosi il barone
Antonio Mendola, illustre benefattore favarese.
Questo dolce è stato assaggiato
il 12 maggio 1923, da mons. Giuseppe Roncalli (1881-1963 - eletto Papa Giovanni
XXIII il 28-10-1858), quando, essendo in visita ad Agrigento e dovendo
rientrare a Roma, il canonico Antonio Sutera volle accompagnarlo fino a
Caltanissetta e, passando per Favara, insieme si fermarono nella sua residenza
di via Umberto per prendere un caffè e, per l'occasione, assaggiare questo
dolce favarese preparato da suor Concetta Lombardo del Collegio di Maria.
Il dolce venne talmente
apprezzato da mons. Roncalli, al punto tale che a 40 anni esatti dalla visita
ad Agrigento-Favara, precisamente l'11 maggio 1963, ricevendo il nuovo vescovo
ausiliare di Agrigento, mons. Calogero Lauricella, accompagnato per
l'occasione, dal teologo Antonio Sutera (nipote del canonico Antonio Sutera),
studente all'Università di Roma, papa Giovanni XXIII volle ricordare due cose
in particolare: la visita effettuata ai templi di Agrigento e il gusto
particolare dell'Agnello pasquale, consumato a Favara.
Il canonico Sutera, quando era
direttore diocesano delle pontificie opere missionarie e rettore del seminario
di Agrigento più volte ha omaggiato mons. Roncalli di questo squisito dolce
favarese e successivamente, riprendendo una vecchia e nobile tradizione, anche
il Movimento Giovanile Studentesco di Favara, il cui promotore era il sac.
Antonio Sutera (nipote del suddetto canonico), a quell'epoca rettore della
chiesa del Rosario di Favara.
Di generazione in generazione la
ricetta è stata tramandata ed è arrivata fino ai nostri tempi. Data la grande
produzione di questo dolce intorno alla metà del Novecento, Favara è stata
denominata "Città dell'Agnello pasquale", istituendo addirittura una
sagra.
Sagra dell'Agnello pasquale
Nata di recente, precisamente nel
1997 per iniziativa di Antonio Moscato in qualità di Assessore Comunale alla
Cultura, la Sagra dell'Agnello pasquale, che si svolge ogni anno nel periodo di
Pasqua al Castello Chiaramonte di Favara, comprende una serie di giornate nelle
quali le persone possono andare a guardare e gustare il dolce della tradizione
favarese preparato dai varie pasticcerie della città.
Inoltre si può assistere alla
preparazione del dolce grazie ai pasticceri favaresi e all'opera degli alunni
dell'Istituto alberghiero Gaspare Ambrosini di Favara, che mostrano le fasi
della preparazione degli impasti, dell'assemblaggio del dolce e delle varie
decorazioni.
La sagra valorizza il paese di
Favara attirando visitatori da tutti i comuni della provincia di Agrigento e
della Sicilia.
Il dolce
L'Agnello Pasquale è costituito
da:
pasta reale, ottenuta dalla
lavorazione a caldo di mandorle tritate, acqua e zucchero;
pasta di pistacchio, che
costituisce il ripieno, ottenuta dalla lavorazione a caldo di pistacchi
tritati, acqua e zucchero.
Per aromatizzare si può usare
scorza di limone grattugiata e profumo di vaniglia. La classica decorazione è
la "velata", cioè zucchero fondente che copre l'intero Agnello,
tranne testa e collo.
Curiosità
Nell'edizione 2003 della sagra
dell'Agnello Pasquale è stato realizzato un agnello di 202 kg, che è entrato nel
Guinness dei primati.
5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.