Con quest’articolo Dalla parte del gusto, la rubrica enogastronomica da me curata per Il Letimbro, compie 100 puntate.
Per l’occasione dunque ho pensato a qualcosa di fuori dal comune: i campionati mondiali. Tranquilli, di Balotelli e compagni nemmeno un commento.
Parlerò del Campionato Mondiale della Pasta di Academia Barilla (di cui, a voi dire quanto indegnamente, faccio anch’io parte). Ha vinto, come spesso succede di questi tempi, un cervello in fuga all’estero, Luca Torricelli, modenese, classe '85, giovanissimo chef del ristorante L’Argentino di Lugano, su assist siculo - caraibico, con la ricetta Spaghetti con gamberi rossi di Sicilia al Mojito
Il premio è stato assegnato da una giuria composta da professionisti del settore ed esperti gastronomi di fama internazionale, presieduta dal Direttore di Academia Barilla; Gianluigi Zenti. Luca Torricelli è stato premiato da Paolo Barilla, Vice Presidente del Gruppo che ha così commentato:“La pasta nel mondo è da sempre uno dei cibi più amati e noi abbiamo tantissimi chef, molti di origine italiana, che sono i più grandi ambasciatori della nostra cucina. L'idea del mondiale è quella di rendere questo prodotto ancora più popolare, come simbolo della nostra identità e cultura''.
Anche perché, aggiungiamo noi, alcuni grandi chef nel mondo, quando cucinano la pasta, la servono ancora come contorno al piatto forte. Barbari. La pasta ha dignità di piatto a sé, ci mancherebbe altro.
Una gara serratissima combattuta fino all’ultima palla… pardon, papilla, da 25 chef internazionali, provenienti da 23 Paesi, dove dirigono i migliori ristoranti italiani nel mondo, con l’importante ruolo di Ambasciatori della cultura gastronomica italiana.
Luca ha prevalso sugli altri tre finalisti: Giorgio Nava, vincitore della scorsa edizione 2013 e chef del Ristorante Carne Sa, Città del Capo, Sudafrica, con la ricetta Il peperone del Capo incontra il meglio di Parma (prosciutto crudo, piselli, parmigiano); Armando Capochiani del ristorante Pasta Fresca da Salvatore, Shangai, Cina, con Rigatoni con crema di scamorza al tartufo bianco (funghi porcini, pomodorini pachino e polvere di speck); Giuseppe Zanotti, consulente di diversi Ristoranti di Malta, con Orecchiette, crema di patate affumicate, salsiccia di maiale, essenza di aneto, chiosco di patate viola.
La gara, è stata combattuta ma corretta, non sono volati né piatti né stracci (quindi non sarà replicata nei principali talk show televisivi) come ormai succede anche nelle migliori famiglie ed è naturalmente finita con il classico “volemose bene” a tarallucci e vino… dopo una serie di generosi assaggi di primi piatti di pasta, ovviamente.
Ma cos’è l’Academia Barilla (scritta con una sola “c” dal latino, per evocare il luogo dedicato alla diffusione della conoscenza di Platone)? Un centro gastronomico di altissimo livello, che sorge nel cuore di Parma, per ricordare che la cucina non è solo un fatto di meccanica (taglio, cuocio, mescolo) ma è, prima di tutto, un fatto culturale, che coinvolge l’identità di un Paese e della sua gente, memoria di chi ha tramandato, per secoli, conoscenze e sapienza applicata alla preparazione dei cibi, trasformando, non di rado, semplici e poveri avanzi o ingredienti marginali in veri e propri capolavori dell’alimentazione e del gusto.
A Parma ha sede, non a caso, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare - EFSA, acronimo di European Food Safety Authority, un primato che tutti ci riconoscono, ma noi incredibilmente prendiamo sottogamba. C’è tanto da fare nella tutela dei prodotti alimentari italiani dalle contraffazioni, nella diffusione della loro conoscenza e della cucina italiana, nel miglioramento del settore della ristorazione valorizzando la ricchezza degli oltre 6000 PAT, prodotti agroalimentari tradizionali, certificati.
Negli Stati Uniti la gastronomia è materia di studio scolastico in ogni ordine e grado, perché in Italia, patria del buon gusto, questo non succede, anzi è considerato con ironia e sufficienza? L’Academia in parte supplisce, promuovendo una formazione a tutto campo, per appassionati gourmet e per professionisti della gastronomia, con servizi di consulenza alle imprese modellati sulle esigenze della ristorazione moderna.
Aderite anche voi, come me, all’Academia Barilla, semplicemente perché amate mangiare bene e desiderate farlo sempre meglio.
6 ALLA RICERCA DEL BUON GUSTO
Alla ricerca del buon gusto raccoglie in maniera sistematica le recensioni pubblicate sul mensile savonese Il Letimbro nella rubrica Dalla parte del gusto e poi apparse nel blog HOMO LUDENS https://nonmirompereitabu.blogspot.com/
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).