venerdì 30 settembre 2022

WORCESTERSHIRE

6 spicchi di aglio
1 cipolla
3 acciughe sotto sale
1 cipolla scalogna
1 cucchiaino di pepe nero
mezzo cucchiaino di peperoncino in polvere
350 ml di aceto di vino rosso
5 cucchiai di salsa di soia
tamarindo
chiodi di garofano
100g zucchero di canna
Versare nel boccale del mixer da cucina gli spicchi di aglio sbucciati, la cipolla, le acciughe sotto sale, la cipolla scalogna, il pepe nero, il peperoncino in polvere, l'aceto di vino rosso, la salsa di soia, il tamarindo, lo zucchero di canna e i chiodi di garofano. Frullate ora tutti gli ingredienti finché non avrete formato una salsa non troppo densa ed omogenea. Filtrate ora il composto appena realizzato all'interno di una bottiglia di vetro precedentemente sterilizzata, quindi chiudetela ermeticamente. Prima dell'uso, ricordatevi di agitare per bene il contenuto. Da conservare in frigorifero.

11 SALSE (2^ Edizione)

 
Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.

ACETO DI MALTO





L'aceto di malto è prodotto dall'orzo da maltaggio, trasformando l'amido presente nei chicchi di orzo – parzialmente germogliati e seccati – in zucchero (maltosio). Dallo zucchero si ottiene una birra tramite fermentazione alcolica, che viene poi ossidata dall'azione degli acetobatteri e tenuta ad invecchiare. Un'alternativa meno costosa, chiamata non-brewed condiment, è una soluzione del 4-8% di acido acetico colorata con del caramello.


 13 CONDIMENTI (2^ Edizione)


Condimenti. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 90 schede di prodotti, procedure e consigli di cucina pubblicate nel corso  degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Utilizzati a caldo per cucinare o a freddo per completare, i condimenti sono essenziali in cucina. Incominciamo insieme a conoscerli meglio, ampliando il nostro ancora troppo ristretto orizzonte ed imparando con essi sapori preziosi fino ad ieri sconosciuti.




VINI 127: CONTROGUERRA


Zona di produzione
in provincia di Teramo: comprende l'intero territorio amministrativo dei comuni di Ancarano, Colonnella, Controguerra, Corropoli e Torano Nuovo;
bianco: trebbiano toscano e/o abruzzese min, 50%, passerina min. 10%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 40%, presenti in ambito aziendale;
spumante metodo classico: trebbiano toscano e/o abruzzese min. 60%, chardonnay, verdicchio, pecorino, da soli o congiuntamente min. 30%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 10%, presenti in ambito aziendale;
Passito bianco: trebbiano toscano/abruzzese e/o malvasia e/o passerina min. 60%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 40%, presenti in ambito aziendale;
con menzione del vitigno bianchi: Chardonnay, Passerina, Pecorino, min. 85%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 15%, presenti in ambito aziendale;
rosato, rosso (anche Novello, riserva): montepulciano min. 70%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 30%, presenti in ambito aziendale;
con menzione del vitigno rossi: Cabernet (da Cabernet Sauvignon e/o Cabernet Franc), Merlot, min. 85%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 15%, presenti in ambito aziendale;
Passito rosso: montepulciano min. 70%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la Regione Abruzzo, da soli o congiuntamente, max. 30%, presenti in ambito aziendale;
norme per la viticoltura
per i nuovi impianti e reimpianti sono esclusi i sistemi espansi (pergola abruzzese) ed il numero di ceppi per ettaro non deve essere inferiore a 3.000, e la produzione media per ceppo non deve superare Kg. 4,8 per i vini rossi e Kg. 5,6 per i vini bianchi;
è ammessa l'irrigazione di soccorso, prima dell'invaiatura, in annate siccitose;
la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di 12 t/Ha e 11,50% vol. (12% vol. per la versione Riserva) per i vini rossi e rosati, con o senza indicazione di vitigno, e 14 t/Ha e 11% vol. per i vini bianchi, con o senza indicazione di vitigno;
norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione, invecchiamento obbligatorio, affinamento ed imbottigliamento, devono essere effettuate nell'ambito dell'intero territorio dei comuni compresi nella zona di produzione;
il vino a Denominazione di Origine Controllata "Controguerra" Rosso Riserva, può essere immesso al consumo dopo un periodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi, di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia, a decorrere dal 1° dicembre dell'annata di produzione delle uve;
i vini a Denominazione di Origine Controllata "Controguerra" Bianco e "Controguerra" Rosato non possono essere immessi al consumo prima del 1° gennaio dell'anno successivo alla vendemmia, mentre il vino "Controguerra" Rosso non può essere immesso al consumo prima del 31 marzo dell'anno successivo alla vendemmia;
il vino a Denominazione di Origine Controllata "Controguerra" Spumante Metodo Classico deve subire prima dell'immissione al consumo un periodo minimo di permanenza sulle fecce di 18 mesi; per il millesimato il periodo minimo è di 24 mesi. Tale periodo decorre dalla data di imbottigliamento e comunque non prima del 1° gennaio successivo alla raccolta delle uve;
il vino a Denominazione di Origine Controllata "Controguerra" Rosso, imbottigliato entro il 31 dicembre dell'annata di produzione delle uve, può essere designato in etichetta "Novello", purché la vinificazione delle uve sia condotta secondo la tecnica della macerazione carbonica per almeno il 30%, e nella produzione e commercializzazione siano rispettate le altre disposizioni previste dalla normativa vigente per questa tipologia di vino;
nella vinificazione del vino "Controguerra" Passito nelle due tipologie bianco e rosso, il tradizionale metodo di vinificazione prevede quanto segue: l'uva, dopo aver subito un'accurata cernita, deve essere sottoposta ad un appassimento in locali idonei (è ammessa una parziale disidratazione con aria ventilata) e deve raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 24%. L'uva può essere ammostata non prima del 15 novembre dell'anno di raccolta e non oltre il 31 marzo dell'anno successivo. Il vino può essere posto in commercio ad iniziare dal 1° dicembre dell'anno successivo alla vendemmia. Il vino a denominazione di origine controllata "Controguerra" Passito, sia bianco che rosso, se invecchiato per almeno 30 mesi a decorrere dal 31 marzo dell'anno successivo alla vendemmia in caratelli di legno della capacità massima di 500 litri, può portare in etichetta la menzione "Annoso"
norme per l'etichettatura
nella designazione e presentazione di tutti i vini a denominazione di origine controllata "Controguerra" deve figurare l'annata di produzione delle uve

15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



BIRRE 59: BRASSERIE DE ROCHEFORT


La Brasserie de Rochefort è un birreria trappista belga, situata all'interno della Abbazia di Notre-Dame de Saint-Rémy, vicino alla città di Rochefort. Al suo interno si hanno notizie della produzione di birra già dal 1595. Nel monastero risiedono circa quindici monaci che tengono gelosamente nascosto il processo produttivo; il birrificio, infatti, non è aperto al pubblico.
Come in tutte le altre birrerie trappiste, la birra è venduta esclusivamente come supporto finanziario al monastero e per opere di bene. I monaci non aumenteranno la produzione per profitto in seguito alla crescita della domanda, ma solo per auto sostentarsi.
Il birrificio produce quattro tipi di birra:
Rochefort 6, 10 e 8 in bottiglie da 33 centilitri
Rochefort 6 (tappo rosso, 7,5% vol.), è una birra dal colore rosso, che ricorda le foglie autunnali. Ha un sapore consistente, leggermente speziato, e un gusto intenso di caramello, frutta ed un tocco d'uva. È prodotta una sola volta all'anno e rappresenta circa l'1% della produzione totale. Per questo è la tipologia più rara e piuttosto difficile da ottenere.
Rochefort 8 (tappo verde, 9,2% vol.), è una birra dal colore marrone-giallastro, con un aroma più pronunciato e fruttato. Conosciuta già dal 1954, inizialmente veniva chiamata "Spéciale"; in seguito al successo crescente, è arrivata a costituire la porzione più estesa della produzione.
Rochefort 10 (tappo blu, 11,3% vol.), è una birra marrone-rossastra con una schiuma molto compatta il cui sapore variegato ricorda un misto di frutta candita, fichi, miele, spezie piccanti, liquirizia e cannella. Il gusto di questa ricca ale è in gran parte condizionato dal contenuto alcolico, che qualcuno può trovare eccessivo.
Rochefort 8 cuvée (tappo verde, sughero 9,2% vol.), è una birra prodotta solo per il periodo natalizio, in formato 0,75 o 1,5 litri. L'etichetta è diversa di anno in anno, di solito raffigurante Babbo Natale, comunque sempre in tema natalizio.
Come molte forti birre belghe, possono essere conservate nelle cantine anche per cinque anni, mantenendo la loro qualità. Ognuna di queste birre è prodotta secondo la stessa ricetta; l'unica cosa che cambia è la gradazione alcolica. L'acqua utilizzata per queste 20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


GOD MOTHER

DRINK - Alcolico | After Dinner
Vodka 3,5 cl

Liquore Amaretto 3,5 cl
Si prepara direttamente in un bicchiere old fashioned riempito di ghiaccio. E’ una variante del God Father dove si sostituisce lo Scotch con la Vodka.

16 COCKTAIL (2^ Edizione)
 

Cocktail.In queste 340 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, attrezzature e ricettepubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Mixology. Con questa parola si indica l'arte di mescolare con sapienza distillati, liquori, soft drink ed altro. Una preventiva conoscenza degli elementi che compongono un cocktail è la base del successo. Imparate a preparare quelli canonici riconosciuti dall'IBA e poi lanciatevi a prepararne dei nuovi. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro Barman di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



PANE SALE UN FILO D'OLIO

 

I grandi chef stellati Claudio e Lara Pasquarelli si esibiscono nelle loro emozioni di mare
PANE SALEUN FILO D’OLIO
Al Sottotorchio di Albissola Mare il nuovo appuntamento di Casa Bergese,
Mercoledì 10 Dicembre 2014 a partire dalle ore 16 presso il laboratorio enogastronomico SOTTOTORCHIO di Via Forzano 20 ALBISSOLA MARE diretto da Jacopo Fanciulli, nuovo appuntamento col cibo con il progetto Casa Bergese ideato da Nat Russo, che condurrà l’incontro.
L’olio è il tema centrale della giornata. PANE SALE…UN FILO D’OLIOla merenda sana e classica della nostra infanzia.
A dare una risposta alla domanda cruciale, come sceglierlo l’olio giusto tra le 34 DOP disponibili in Italia, ci penserà il massimo esperto della provincia di Savona, il Dott. Roberto De Andreis, del Laboratorio della Camera di Commercio di Savona che ha sede ad Albenga, capo panel dei degustatori dell’ONAOO (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio d’Oliva). Sotto la sua guida preziosa saranno assaggiate e confrontate 4 tipologie d’olio di diverse realtà italiane: Sicilia, Puglia, Toscana e naturalmente Liguria.
L’olio sarà poi degustato su bruschette di pane speciale a pasta acida all’antica realizzato, utilizzando una pasta madre secolare, da Luigina BARABINO, Presidente dell’Associazione Panificatori, Pasticceri ed Affini di Savona e Provincia.
A fare ottima cornice ci saranno le leccornie di Luciano GALLIZIA, Presidente della Cooperativa Olivicola di Arnasco, olive, sottolii, sottaceti e salse.
L’olio la farà anche da padrone ai fornelli, dove le sapienti mani degli chef stellati Claudio e Lara Pasquarelli, del celebre ristorante Le Terrazze da Claudio di Bergeggi, cucineranno le loro “emozioni di mare”, una imperdibile masterclass sul finger food di pesce. Piatti deliziosi da replicare durante le feste di Natale.
Le degustazioni avverranno in abbinamento ai vini scelti dal sommelier Jacopo FANCIULLI.
La limitata capienza del laboratorio permette l’accesso a non più di 20 iscritti. Il costo è di soli 10 euro. Prenotazioni al 3335279276—3493201960.

COLLANA HOMOLUDENS
5 SETTE 
ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

giovedì 29 settembre 2022

MOSCOW MULE

Moscow Mule
DRINK - Alcolico | Predinner / Contemporary Classic
Vodka 4,5 cl
Ginger beer 12,0 cl
Succo di lime 0,5 cl
1 fettina di lime nel bicchiere
Miscelare Vodka e Ginger beer in un tumbler alto ed aggiungere succo di lime. Guarnire con una fettina di lime

16 COCKTAIL (2^ Edizione)
 

Cocktail.In queste 340 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, attrezzature e ricettepubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Mixology. Con questa parola si indica l'arte di mescolare con sapienza distillati, liquori, soft drink ed altro. Una preventiva conoscenza degli elementi che compongono un cocktail è la base del successo. Imparate a preparare quelli canonici riconosciuti dall'IBA e poi lanciatevi a prepararne dei nuovi. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro Barman di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


BIRRE 58: ERDINGER


Erdinger Weissbier è una birra tedesca di stile weiss (ovvero di frumento), prodotta in diverse varianti dalla birreria Privatbrauerei Erdinger Weißbräu Werner Brombach GmbH situata nella città dell'Alta Baviera di Erding, e poi in seguito esportata in tutto il mondo.
È caratterizzata da un sapore fresco e frizzante, e da una schiuma abbondante che la rendono unica nel suo genere, soprattutto se gustata nel apposito bicchiere, denominato Weizenebecher.
Questa inconfondibile birra tedesca presenta un aroma deciso con un retrogusto fruttato e speziato, in cui sono ben identificabili i sapori freschi e leggermente amarognoli del frumento e dell'orzo; dall'esterno, è riconoscibile per l'intenso color paglierino intorbidito dai lieviti in sospensione, e soprattutto dalla soffice e sempre abbondante schiuma che è presente alla cima del calice.
Nonostante l'alto livello di fermentazione, la Erdinger ha una gradazione alcolica di 5,3% in volume e deve essere servita a 8° nel tipico bicchiere Weizenebecher in grado di raccogliere all'estremità la schiuma prodotta durante la spillatura.
La birra Erdinger è attualmente disponibile in 9 varianti, di cui solo la Weißbier e la Kristallklar sono disponibili in Italia:
Weißbier - La classica Erdinger, circa 13,5 Gradi Plato, alcol 5,3% vol.
Dunkel - Birra scura, 5,6% vol.
Kristallklar - Una variante filtrata della Erdinger, 5,3% vol.
Pikantus - Un'altra birra scura ad alto tasso alcolico, 7,3% vol.
Leicht - La versione leggera della Erdinger, 2,9% vol.
Schneeweiße - Una birra stagionale prodotta tra novembre e febbraio, 5,6% vol.
Champ - Una birra chiara distribuita in bottiglia in tutto il mondo, 4,7% vol.
Alkoholfrei - La Erdinger analcolica, 0,4% vol.
Festbier - Una birra stagionale prodotta in occasione dell'Herbstfest di Erding in autunno
Urweisse - Chiara, corpo leggero, con retrogusto appena dolce/speziato, 5.2% vol.
La birreria
La birreria Privatbrauerei Erdinger Weißbräu Werner Brombach GmbH (meglio conosciuta come Erdinger Weißbräu) di Erding, cittadina bavarese a nord-est di Monaco, è stata fondata nel 1886 con il nome di Weisses Brauhaus. L'attuale denominazione le è stata data da Franz Brombach, che ne è divenuto proprietario nel 1935.
Erdinger Weissbräu è oggi la più importante fabbrica di birre di frumento in Germania e nel mondo, con una produzione che supera abbondantemente il milione di ettolitri. Grazie al mantenimento della tecnica tradizionale della doppia fermentazione, che prevede l’eliminazione dei lieviti esauriti dopo l'alta fermentazione in tino e l'aggiunta di lieviti freschi nella bottiglia, viene prolungata la freschezza della birra e si conservano tutte le sue caratteristiche organolettiche tipiche delle weiss.


20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


ACETO DI MELE




L'aceto di mele, come il sidro, rappresentava una fonte di autoconsumo di particolare importanza per la vita delle famiglie della Carnia, nell'impossibilità di produrre, ma soprattutto di acquistare il tradizionale aceto di vino.
Prodotto ottenuto con mele raccolte manualmente preferibilmente da piante sparse, non presenti in modo intensivo, di antica varietà (con caratteri autoctoni), maggiormente gustose e saporite. In carnico viene chiamato Aseit di mei. Le mele appena raccolte oppure dopo un breve periodo di latenza in ambiente fresco, vengono macinate. La polpa ottenuta dalla macinatura viene spremuta tramite torchiatura. Per ottenere un succo più chiaro, senza residui, al fine di renderlo più facilmente conservabile, il succo così ottenuto viene sottoposto:
  • a decantazione;
  • a filtrazione;
  • a pastorizzazione.
Il succo viene travasato in robusti fusti e poi trasferito in botti di legno, normalmente rovere, contenenti la "madre dell'aceto". All’interno della botte, in un periodo di circa due anni, il succo delle mele si trasforma in aceto. La madre dell'aceto, tradizionalmente viene prodotta nello stesso anno in cui inizia il processo produttivo, per poi rinnovarla continuamente e poter disporre della quantità di volta in volta necessaria.
Territorio interessato alla produzione: Area della Carnia.
L'aceto di mele non è solo un condimento è anche e soprattutto un integratore alimentare ricco di principi naturali; le sue proprietà benefiche per l'organismo sono davvero molte. L'aceto deve avere un coloro giallo miele o dorato, che può tendere al rosato, ha sapore ed aroma delicati ed ha caratteristiche nutrizionali ed organolettiche di grande qualità, ereditate dalle mele: è ricco di sali minerali, come potassio, calcio, fosforo, zolfo, fluoro, silicio, ferro, rame e magnesio. Possiede anche una dose interessante di pectina, utile per una corretta funzionalità intestinale. Il consumo di aceto di mele è sempre consigliato, in quanto gli acetobatteri, cioè quelli responsabili dell'acidificazione, hanno un'alta affinità con la flora batterica dell'intestino umano e quindi svolgono un'azione risanatrice e disintossicante e combattono l'attività dei batteri putrefattivi (quelli che causano le disfunzioni intestinali e le coliti). L'aceto di mele svolge anche un'azione tonificante, mineralizzante, riequilibrante degli eccessi di acidità. È inoltre in grado di rallentare il processo di indurimento vascolare ed è un magnifico apportatore di potassio che funge, per il nostro organismo, da pompa per introdurre gli elementi nutritivi nelle cellule del corpo.

 13 CONDIMENTI (2^ Edizione)


Condimenti. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 90 schede di prodotti, procedure e consigli di cucina pubblicate nel corso  degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Utilizzati a caldo per cucinare o a freddo per completare, i condimenti sono essenziali in cucina. Incominciamo insieme a conoscerli meglio, ampliando il nostro ancora troppo ristretto orizzonte ed imparando con essi sapori preziosi fino ad ieri sconosciuti.


ROUILLE


In Francia è chiamata anche mayonnaise provençale (maionese provenzale). La salsa rouille deve il suo nome al suo colore, infatti in francese rouille vuol dire ruggine. Agli ingredienti della maionese, si aggiungono aglio e mollica di pane bagnata con fumetto di pesce. Poi a seconda dei gusti e delle versioni, si aggiungono, pomodoro, patate, pangrattato, peperoncino, zafferano e fegato di rana pescatrice. Di solito la salsa viene spalmata sui crostini che accompagnano la zuppa prima di inzupparli nel brodo.
Io per la serata ho usato una versione soft.
1 peperoncino rosso piccante
1 dl di fumetto di pesce
2 spicchi d'aglio
1 tuorlo
40 g di mollica di pane
50 ml di olio di semi
50 ml di olio extravergine di oliva
sale
Ho steso la mollica di pane in un piatto fondo e l’ho bagnata con il fumetto di pesce. L’ho strizzata e pestata in un mortaio insieme al peperoncino privato dei semi e agli spicchi d'aglio, Fino ad ottenere una crema. Ho aggiunto il tuorlo insieme ad un pizzico di sale e sbattuto con una frusta. Incorporate i due tipi di olio goccia a goccia montando come si fa per preparare la maionese.

11 SALSE (2^ Edizione)

 
Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.