giovedì 16 febbraio 2023

TAGLIERINI LIGURI

500 g di farina,
3 uova,
acqua.
Formare con la farina una fontana sulla madia, rompervi al centro le uova e unirvi pian piano un po' d'acqua ed un pizzico di sale. Impastare sino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Lasciare riposare. Stendere in sfoglie sottili e arrotolarle su stesse. Con un coltello dalla lama lunga ed affilata tagliare in fili sottilissimi. Farli asciugare, poi versateli pochi per volta in una capiente pentola d'acqua bollente. Dopo aver dato alcuni bollori scolarli usando la schiumarola. Condire con un sugo di arrosto, di vitello o di funghi.
Taglierini liguri (taggioen)
I Taglierini liguri sono striscioline sottilissime di sfoglia all'uovo (spesse solo 2 mm), a sezione piatta, che conquistano tutti con la loro delicatezza. Sono ideali per ottimi primi piatti caldi: il sapore delle minestre si arricchisce con la presenza di questi sottili fili di sfoglia all'uovo. Per una ricetta più fresca si possono condire con melanzane, pomodorini e mozzarella di bufala. Per chi ama i sapori più decisi, conditeli con salsiccia al timo in crema di pomodoro.
A moggê do Sciantanteja/ a se ciamma Catainìn:/ e lasagne son pe -a seja,/ e ä mattin son taggiarin. (La moglie di Sciantanteja si chiama Caterina: le lasagne sono per la sera e alla mattina sono taglierini). Questa simpatica filastrocca, forse una conta per i giochi dei bambini, cita i nostrani tagliolini (taggioen) insieme alle lasagne, intendendo che fa la pasta una volta sola per più usi. Il nome deriva dal verbo tagliare, operazione necessaria per ottenere questa pasta del dì di festa ottima con il sugo di carne (co-o tocco). I taglierini sono una pasta all'uovo che si presenta tagliata in sottili striscioline. Esiste anche la variante verde, ottenuta aggiungendo all'impasto delle borragini o dell'ortica.
Zona di produzione: Tutto il territorio dell'entroterra ligure.


18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

SBIRA

Cominciamo con uno spaccato di storia della gastronomia: la sbira. É il brodo ottenuto dalla bollitura della trippa aromatizzato dai classici vegetali e dall'immancabile alloro. L'etimologia della parola sbìra si può far risalire genovese sbiro che significa miserabile e quindi, a sbìra il cibo dei poveri. Ma c’è chi sostiene che il nome derivi da quello dei suoi abituali consumatori, gli sbirri, cioè le guardie, e più precisamente i soldati di ronda alla torre Grimaldina di Palazzo Ducale, o le guardie daziare. Insomma trippa per le truppe. Anche i camalli del porto erano tra i suoi estimatori. A tarda sera o al mattino presto si recavano nelle osterie per riscaldarsi con una tazza di codesto brodo, reso più spesso dall'aggiunta di qualche sparuta patata, pezzi di pane e in tempi di abbondanza, delle trippe stesse: ricordiamo che a Genova la trippa si chiama sempre con il plurale, le trippe. Oggi si sta riscoprendo come street food nelle bettole e nelle osterie in una versione decisamente molto più ricca. un chilo di trippa (il centopelle), 70 grammi di burro, 50 grammi di lardo, mezzo bicchiere d'olio extravergine d'oliva, una carota, una cipolla, sedano, prezzemolo, una manciata di funghi secchi e di pinoli, sugo di carne quanto basta, mezzo bicchiere di vino bianco secco, qualche fetta di pane abbrustolito, brodo quanto basta, 4 patate lesse, formaggio grana, sale. Fate ammorbidire i funghi in acqua tiepida, tritarli insieme alla cipolla, al sedano, al prezzemolo e ai pinoli e rosolarli nel burro, l'olio ed il lardo. Versatevi poi la trippa, tagliata in strisce sottili, e il vino: fate dorare sfumando a fiamma vivace, mescolate e salate. Aggiungete il sugo di carne e fate cuocere a pentola coperta e a fiamma dolcissima per un'ora e mezza. Mettete sul fondo delle scodelle le fette di pane, versatevi qualche cucchiaiata di brodo caldo, unite le patate lessate e tagliate a pezzettini e successivamente la trippa in umido con l'aggiunta di una spolverata di formaggio grattato.
 

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

6 CARNI E SALUMI (2^ Edizione)

Carni e salumi. In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 schede di carni e salumi, modalità di scelta e tecniche per la loro di cucina, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).

Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Per cucinare in modo sublime ricette di carne e per servire taglieri di affettati da re, serve conoscere a fondo le materie prime. Spesso si trascura questo particolare, che invece è essenziale per la buona riuscita. Proprio le ricette più semplici, in cui le elaborazioni complesse non possono nascondere nulla, necessitano di ottimi prodotti di base. Non limitiamoci a ciò che ci offrono il nostro macellaio ed il nostro salumiere di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.





mercoledì 15 febbraio 2023

CANNELLONI AL RAGÙ BIANCO E TARTUFO NERO

1/2 litro latte intero
q.b. noce moscata
100 grammi prosciutto crudo
1 tartufo nero
200 grammi funghi champignon
400 grammi vitello macinato
400 grammi pasta all'uovo
q.b. pepe
2 spicchi aglio
q.b. burro
30 grammi farina
q.b. grana padano grattugiato
1 pezzo lattuga
q.b. olio di oliva extravergine
q.b. sale
1/2 bicchieri vino bianco
1 cipolla
1 sedano coste (gambo)
1 mazzetto bietole da taglio
Per eseguire la ricetta dei cannelloni trita finemente il sedano e la cipolla e mettili a stufare in una padella ampia insieme a 4 cucchiai di olio. Aggiusta di sale e, quando il trito apparirà trasparente, unisci il prosciutto a dadini e la carne. Sbriciolala con un cucchiaio di legno e lasciala rosolare. Regola di sale e pepe e bagna con il vino. Mescola e fai evaporare l’alcol. Trasferisci la carne in un piatto e versa in padella 2 cucchiai di olio, unisci uno spicchio d’aglio non sbucciato e i funghi champignon precedentemente puliti e tagliati a fette. Sala i funghi e lasciali cuocere. Lava la lattuga e le bietole e tagliale a striscioline sottili. Versa in una padella poco olio e il restante aglio e falle saltare. Quando si sono rigonfiate aggiungi una presa di sale e trasferisci le verdure nel bicchiere del mixer. Tritale grossolanamente assieme ai funghi. Aggiungi anche la carne e 3 cucchiai di grana. Amalgama brevemente il ripieno dei cannelloni azionando il mixer. Prepara la besciamella che servirà per la cottura dei cannelloni mettendo in un pentolino 30 g di burro, 30 g di farina e mezzo litro di latte. Aggiungi un pizzico di sale, una macinata di pepe e un po’ di noce moscata. Incorpora anche 3 cucchiai di grana grattugiato e una grattata di tartufo nero. Taglia la sfoglia ricavandone dei rettangoli di 9x8 cm. Lessali per un minuto, scolali e lasciali raffreddare in una ciotola riempita di acqua fredda. Stendi le sfoglie su un canovaccio e riempile con 2 cucchiai di ripieno. Avvolgile per creare la forma a cannolo e disponile su una teglia imburrata. Copri i cannelloni al ragù bianco con la besciamella, aggiungi qualche fiocchetto di burro e una spolverata di grana. Inforna la teglia coperta a 180° per 30 minuti. Trascorso questo tempo, scopri la teglia e lascia dorare i cannelloni alzando la temperatura a 200° per 10 minuti. Subito dopo averli sfornati, grattugia sui cannelloni il restante tartufo nero. Aspetta qualche minuto prima di servirli in tavola.


2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

martedì 14 febbraio 2023

LASAGNE CON RAGÙ DI CARNI MISTE

q.b. pepe
40 grammi burro
2 cucchiai carota
35 grammi farina
3.5 decilitri latte intero
q.b. noce moscata
2 cucchiai olio di oliva extravergine
30 grammi parmigiano
q.b. sale
130 grammi salsiccia di maiale
2 cucchiai sedano tritato
1/2 bicchieri vino bianco
130 grammi manzo macinato
2 cucchiaio cipolla
600 grammi pomodoro passata
250 grammi vitello macinato
350 grammi lasagne
Per fare le lasagne con ragù di carni miste devi come prima cosa appassire il trito di verdure in una casseruola con l'olio di oliva extra vergine molto caldo. Successivamente devi aggiungere i diversi tipi di carne e la salsiccia (senza pelle) e fare rosolare il tutto a fuoco lento, mescolando con un cucchiaio di legno. Una volta mescolato, bagna con il vino bianco, così da far evaporare a fuoco alto. Versa la passata di pomodoro e un mestolo di acqua non troppo calda, il sale e il pepe e prosegui con la cottura per 40 minuti, a fuoco basso, mescolando spesso con il cucchiaio di legno. A questo punto si prepara la besciamella: sciogli 30 g di burro in una casseruola, aggiungi la farina per far addensare il composto, facendo attenzione che non prenda colore; a questo punto diluisci poco alla volta il latte che dev'essere molto caldo e far cuocere il tutto per 10 minuti. Una volta cotto, aggiungi sale e pepe e una grattata di noce moscata e spegni il fuoco. Successivamente, lessa le lasagne in acqua bollente salata, scolale al dente e su un canovaccio per togliere l'acqua in eccesso. Ungi una teglia rettangolare con butto e un primo strato di fondo di lasagne, una mescolata di ragù, parmigiano e besciamella. Copri con uno strato di lasagne e di seguito fino a esaurire tutti gli ingredienti. Una volta ultimati questi passaggi, le lasagne si possono mettere in forno caldo a 180° per 30 minuti, falle intiepidire prima di servirle a tavola.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

TORTELLONI VERDI DI RICOTTA

480 grammi farina
3 uova
500 grammi spinaci
120 grammi parmigiano
q.b. noce moscata
q.b. sale
1 cipolla
1 cucchiaino zucchero
q.b. burro
400 grammi ricotta
400 grammi pomodoro polpa
Prendi una padella e metti gli spinaci lavati, senza altra acqua che quella rimasta appunto dopo il lavaggio, lasciali intiepidire ed elimina l’acqua vegetale, poi tritali. In una terrina metti la farina con le uova e gli spinaci, impasta e forma una palla quindi lasciala riposare coperta per un'ora. In una casseruola metti a rosolare la cipolla tritata molto finemente insieme ad una noce di burro. Aggiungi la polpa di pomodoro e lo zucchero, poi cuoci a fuoco basso per 25-30 minuti e aggiusta di sale. In breve hai pronto anche il sugo dei tortelloni verdi. In un'altra terrina mescolala ricotta con il parmigiano, il sale e la noce moscata. Riprendi la pasta dei tortelloni, stendila sottile e ricava con una rotella tanti quadrati di 6 cm di lato. Al centro di ogni quadrato di pasta metti un cucchiaio scarso di ripieno e chiudilo a triangolo, sigillandone i bordi. Prendi il triangolo fra 2 dita, con il lato più lungo verso di te e l'angolo opposto verso l'esterno. Fai combaciare i 2 angoli esterni e chiudili intorno all'indice, spingendo verso l'alto la parte con il ripieno. Ripeti l’operazione con tutti i quadrati. Disponi i tortelloni sulla spianatoia infarinata o su vassoi foderati di carta da forno, senza sovrapporli per non farli attaccare. Prendi una pentola, scaldaci abbondante acqua salata, portala a leggero bollore e lessa i tortelloni verdi di ricotta burro e oro. Non appena risalgono, scolali e condiscili con il sugo e il parmigiano. Servili immediatamente.



2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

lunedì 13 febbraio 2023

ARROZ CON CROSTA

600 g di riso
400 g di carne di pollo
400 g di magro di maiale
2 chorizos (salame spagnolo)
2 blanquets (insaccati di maiale bianchi, molto grassi)
2 sanguinacci di carne
250 g di ceci (previamente cotti)
200 g di pomodoro
9 uova
1,5 dl di olio
Alcuni rametti di prezzemolo
6 fili di zafferano
Sale

Tagliare il pollo a pezzi piccoli e il magro a dadi, e soffriggere in una padella con olio caldo. Successivamente, aggiungere il pomodoro e soffriggere. Terminato il soffritto, passare dalla padella a un recipiente con acqua, e cuocere il pollo e il magro per circa 15-20 minuti. Versare l’olio della padella in una pentola o paellera e aggiungere, per il soffritto, chorizo, blanquet e sanguinacci tagliati a pezzetti. Una volta pronto il soffritto, aggiungere il pollo, il magro, il brodo e il riso. Il riso deve essere sempre il doppio del brodo. Cuocere per 15 minuti e successivamente aggiungere sale, se necessario, e zafferano. Al tempo stesso battere le uova assieme al prezzemolo tritato. A questo punto è necessario controllare che il brodo sia evaporato completamente. In caso contrario, ritirare il brodo in eccesso con un mestolo. Versare quindi l’uovo battuto sulla superficie del riso e infornare la pentola, 5-6 minuti ad alta temperatura, per formare la crosta.
L'arroz con crosta (in valenziano "arròs amb crosta"), letteralmente "riso in crosta", è un piatto della cucina spagnola, tipico della Comunità Valenzana, e in particolare delle comarche alicantine di Baix Vinalopó, Marina Alta e Vega Baja del Segura.
È costituito da riso e vari tipi di salsiccia (bianca, rossa, sanguinaccio) ricoperti con uova. Altri ingredienti aggiuntivi, che possono variare da zona a zona, possono essere pomodoro, aglio, zafferano, coniglio o ceci.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

PASTA E FAGIOLI


600 grammi fagioli borlotti
250 grammi pasta di semola (di grano duro)
50 grammi prosciutto crudo
1 carota
1 cipolla
1 sedano costa
3 pomodori pelati
3 spicchi aglio
2 rametti rosmarino
q.b. olio extravergine d'oliva
q.b. sale
q.b. pepe nero
Prepara il soffritto. trasferisci il prosciutto crudo (o la pancetta) sul tagliere e taglialo prima a listarelle, poi tritalo grossolanamente con un coltello affilato. lava e pulisci il sedano, eliminando gli eventuali fili e la parte inferiore, e taglialo a rondelle. spella la cipolla e gli spicchi d'aglio, raschia la carota e trita tutte le verdure finemente. scalda 4 cucchiai di olio in una casseruola, unisci il trito di verdure, il prosciutto, mescola e lascia soffriggere a fiamma vivace per circa 5-6 minuti. Cuoci i fagioli. sciacqua i fagioli abbondantemente sotto acqua fredda corrente. sgocciola e riduci a pezzetti i pomodori pelati, poi uniscili al soffritto insieme ai fagioli. versa nella casseruola 2 litri di acqua fredda, porta a bollore e prosegui la cottura per circa 1 ora e 15 minuti, mescolando ogni tanto, finchè i legumi saranno teneri. regola di sale. preleva dalla casseruola la metà dei fagioli e tienili da parte. frulla il resto con un frullatore a immersione, poi passalo al setaccio. unisci alla zuppa la pasta mista e prosegui la cottura per pochi minuti. poi aggiungi i fagioli interi tenuti da parte e 1 rametto di rosmarino tritato e porta la pasta a
cottura, seguendo il tempo indicato sulla confezione e mescolando spesso con un mestolo di legno. Togli la casseruola dal fuoco e lascia intiepidire. Completa e servi. Suddividi la pasta e fagioli in ciotole individuali, insaporiscila con una abbondante macinata di pepe, il rametto di rosmarino rimasto spezzettato con le mani e un filo di olio crudo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.



domenica 12 febbraio 2023

SPAGHETTI AGLIO E OLIO



200 g di spaghetti
uno spicchio d’aglio
mezzo bicchiere d’olio extravergine d’oliva
un ciuffo di prezzemolo
Peperoncino, sale
Far cuocere la pasta, in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire in una zuppiera con un soffritto di aglio, olio e peperoncino, infine completare il piatto con prezzemolo tritato.
Gli spaghetti aglio e olio (spaghetti aglio e uoglie) sono un piatto tipico della cucina napoletana, facente parte della schiera di ricette cosiddette della cucina povera partenopea.
Con "aglio e olio" si indica un condimento estremamente semplice per insaporire la pasta, generalmente lunga, in particolare, vermicelli, spaghetti o linguine.
La ricetta, di origine napoletana, vede sostanzialmente una rivisitazione in chiave povera degli spaghetti alle vongole.
Il piatto un tempo era conosciuto anche come "vermicelli alla Borbonica".

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

PASTA ALLA CARBONARA


Pasta di semola di grano duro, 
Pancetta o guanciale, 
Uova, 
Pecorino romano, 
Olio extravergine di oliva, 
Sale, 
pepe
La pasta alla carbonara è un piatto caratteristico del Lazio e più in particolare di Roma preparato con ingredienti popolari e dal gusto intenso. Il tipo di pasta tradizionalmente più usato sono gli spaghetti, anche se si prestano bene altri tipi di pasta lunga come le linguine, o alcuni tipi di pasta corta come le penne e, in particolar modo, i Rigatoni.Le origini del piatto sono tuttora incerte ed al riguardo esistono diverse ipotesi, la più accreditata delle quali riconduce la sua comparsa ad una origine laziale, tuttavia alcuni aspetti peculiari nella sua preparazione sono riconducibili ad una origine napoletana.È un dato di fatto che la carbonara non viene citata nel classico manuale di cucina romana di Ada Boni, edito nel 1930. Difatti Il piatto viene ricordato per la prima volta nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma nel 1944, quando nei mercati romani apparve il bacon portato dalle truppe angloamericane. Questo spiegherebbe perché nella carbonara, a differenza di altre salse come l'amatriciana, pancetta e guanciale vengono riportati spesso come ingredienti equivalenti. Secondo questa tesi, sembrerebbe che durante la seconda guerra mondiale, i soldati americani giunti in Italia, combinando gli ingredienti a loro più familiari che riuscivano a reperire, e cioè uova, pancetta e spaghetti, preparandosi da mangiare, abbiano dato l'idea ai cuochi italiani per la ricetta vera e propria che si svilupperà compiutamente solo più tardi. A supporto di questa ipotesi resta il fatto sopraccitato che la ricetta era sconosciuta a Roma prima della guerra.Il piatto sarebbe stato "inventato" dai carbonai (carbonari in romanesco), i quali lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. Infatti per realizzare la carbonella era necessario sorvegliare la carbonaia per lungo tempo e quindi era importante avere con sé i viveri necessari.La carbonara in questo caso sarebbe l'evoluzione del piatto detto cacio e ova, di origini laziali e abruzzesi, che i carbonari usavano preparare il giorno prima portandolo nei loro "tascapane", e che consumavano con le mani.Il pepe (che non ha alcun tipo di riferimento o connessione con la fuliggine) era già usato in buona quantità per la conservazione del guanciale, grasso (o lardo) usato in sostituzione dell'olio, troppo caro per i carbonai.Un'altra ipotesi ricondurrebbe l'origine della carbonara alla cucina napoletana. Questa tesi individua in alcune ricette presenti nel trattato Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti una possibile origine della pietanza. Va anche osservato a supporto di questa ipotesi come nella cucina popolare napoletana, unica tra le cucine regionali italiane, sia pratica comune condire alcune pietanze, con una tecnica e con ingredienti identici a quelli della carbonara. Essa consiste nell'aggiunta post-cottura di uno sbattuto di uova, formaggio, sale e abbondante pepe e nella successiva rapida mantecatura, al fine di evitare che lo sbattuto abbia a rapprendersi. Questa tecnica, riportata in diversi ricettari antichi e moderni, è tutt'oggi molto diffusa nella cucina partenopea e viene adottata nella preparazione di numerose ricette tradizionali, quasi sempre presenti nella doppia variante, con e senza aggiunta di questa salsa, tra le quali: pasta e piselli, pasta con le zucchine, la trippa alla "pasticciola", lo spezzatino ecc.
Varianti 
Da un rapporto dell'Accademia italiana della cucina, la ricetta originale della pasta alla carbonara risulta la più "falsificata" tra tutte le ricette italiane all'estero. Nelle principali varianti, soprattutto di cucina internazionale, si usa sostituire il pecorino con il parmigiano, o anche utilizzarli entrambi. In alcune varianti si usa la panna. Il composto risulta più denso, e di conseguenza anche più pesante. Frequente anche l'aggiunta di cipolla, anche se la ricetta tradizionale non la comprende. Esistono altre radicali varianti: la prima di queste, detta "carbonara vegetariana", prevede la sostituzione del guanciale con zucchine. La seconda ulteriore radicale variante è la cosiddetta "carbonara di mare", che sostituisce la pancetta o il guanciale con frutti di mare o pesce di vario tipo. Al di fuori dell'Italia, soprattutto in Francia e Germania, esistono preparati liofilizzati all'aroma di carbonara. In Inghilterra l'uovo è a volte sostituito da besciamella. In Giappone, invece, solitamente viene aggiunta la panna e non è presente pecorino.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

sabato 11 febbraio 2023

CAFFE' VIENNESE

caffè ristretto 5,5 dl
panna da montare 2 dl
cioccolato fondente, almeno al 75%, 100 gr
zucchero,
cacao,
cannella in polvere
Rompere e fondere a bagnomaria il cioccolato, unirvi un terzo della panna non montata e il caffè molto caldo versato a filo, lavorando velocemente con una frusta per ottenere un composto schiumoso. Montare la panna restante con un cucchiaino di zucchero. Quindi versare in tazzine capienti il composto al caffè guarnendolo con la panna montata e completando con una spolveratina di cannella e cacao mescolati e versati a pioggia da un setaccino.

12 CONSERVE (2^ Edizione)
 

In queste 230 pagine ho raccolto circa 300 schede di ricette, prodotti e consigli di degustazione pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. La dispensa delle conserve deve essere sempre ben fornita. Molto meglio se sarete voi a produrre una parte di queste delizie. Confetture, marmellate, gelatine, sottolio, sottaceto, frutta essiccata, frutta candita, ecc. Nelle stagioni in cui certi prodotti non sono disponibili, la nostra dispensa dei sapori mostra il suo tesoro.


RISOTTO AL TALEGGIO

• 300 g di riso
• 120 g di taleggio
• 40 g di burro
• 40 g di parmigiano grattugiato
• 1 bicchiere di vino bianco secco
• 1 arancia
• scalogno
• brodo vegetale
• sale
• pepe
Lavate accuratamente l’arancia, asciugatela, grattugiatene la buccia, poi spremetene il succo e tenete il tutto da parte. In una casseruola lasciate fondere il burro e insaporitevi lo scalogno finemente tritato. Unite il riso, mescolate. Quando ha preso colore irroratelo con il vino e fate evaporare. Portate il risotto a cottura versandovi un mestolo di brodo vegetale caldo alla volta. Alcuni minuti prima che sia pronto spruzzatelo con il succo d’arancia, incorporatevi la buccia grattugiata, il taleggio a cubetti, sale, pepe e parmigiano.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.



CAPPELLACCI DI ZUCCA FERRARESI


I cappellacci di zucca consistono in involucri di sfoglia all'uovo, di forma quadrata della dimensione chiusa di circa 7 cm,
farciti con un impasto di zucca cotta al forno (tradizionalmente zucca marina),
formaggio grana grattugiato,
noce moscata,
sale
Per il condimento è corretto il burro fuso e salvia con aggiunta di formaggio grana grattugiato, ma esistono diverse varianti che prevedono sughi al pomodoro o con salsiccia di maiale. I cappellacci di zucca, anche detti capellacci ferraresi o capellacci estensi, sono un tipo di pasta ripiena simile ai ravioli, di produzione tipica della provincia di Ferrara. L'origine dei cappellacci di zucca si inserisce nell'antica e popolare tradizione culinaria di paste ripiene dell'Italia settentrionale. La prima testimonianza scritta risale al 1584, nel ricettario di Giovan Battista Rossetti, scalco della corte estense durante il regno del duca Alfonso II d'Este. In tale ricettario vengono ancora chiamati "tortelli di zucca con il butirro", ma nei secoli successivi assumeranno la denominazione di "cappellacci", anche differenziandosi dai tortelli di zucca per forma ed ingredienti. Il termine Cappellaccio o il suo equivalente dialettale ferrarese, Caplaz, si riferisce alla forma simile ad un cappello di paglia tipico dei contadini del secolo scorso. Secondo altre fonti è invece un maggiorativo-dispregiativo dei simili cappelletti, richiamandone le maggiori dimensioni, la forma più rozza e, probabilmente, le minori proprietà nutrizionali.

Sagre
In alcune zone della provincia di Ferrara, da settembre in poi, è facile trovare sagre o fiere locali dedicate ai cappellacci di zucca, tra le quali l'antica fiera di Portomaggiore è una delle più rinomate.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.