sabato 31 maggio 2025

ALTA CUCINA

Una grande ricetta è come una grande canzone. Autori ed interpreti sono certamente dei fuoriclasse, ma cantarla con gli amici è sempre una bella emozione. Partendo da questo assunto qualche sera fa mi sono cimentato in una cena di “alta cucina” interpretando quanto più fedelmente possibile le indicazioni dei grandi chef.

La mia entrée era costituita da un Caviale di zucchine con crema di gorgonzola.

Ho tagliato 100 g di gorgonzola dolce grossolanamente, l’ho frullato con 50 gr di Philadelphia fino ad ottenere una crema liscia e omogenea e l’ho regolata di sale e pepe. Ho scaldato 20 gr di olio evo ed ho fatto stufare dolcemente per 5 minuti 10 gr di scalogno tritato. Ho unito 300 gr di zucchine tagliate a rondelle sottili e 1 gr di timo, regolando con 2 gr di sale e 0,1 gr di pepe. Ho cotto a fuoco dolce per 10 minuti, spento, lasciato raffreddare, infine frullato grossolanamente. Ho quindi posto il tutto in una ciotola e ho profumato con 3 gr. di basilico. Riempiti 2 sac-à-poche, uno con crema di gorgonzola e l’altro col caviale di zucchine, ho colmato i bicchierini con 60 gr di caviale di zucchine e 30 g di crema di gorgonzola, a porzione, decorandoli poi con timo, basilico e pomodorini ciliegini.

A seguire ho servito un Risotto carnaroli con salsa di caprino e caffè.

Mentre preparavo un brodo di pollo filtrato, ho sciolto a bagnomaria 200 gr di caprino fresco, aiutandomi con un goccio di latte, ottenendo una salsa bianca abbastanza liquida. Ho rosolato 2 piccole cipolle tritate a cubetti in olio fino a dorarle (ma lasciandole croccanti) e le ho fatte asciugare su della carta assorbente. In un ampio tegame ho rosolato un trito di scalogno in una noce di burro. Aggiunto il riso carnaroli ne ho tostato i chicchi e quindi l’ho sfumato con 200 ml di vino rosso. Evaporato l’alcol ho aggiunto il brodo. Al 70% della cottura ho aggiunto i restanti 200 ml di vino finendo la cottura. Manteco con una noce di burro e un filo d’olio, impiatto con la salsa di caprino e spolverizzo con un mezzo cucchiaino di caffè macinato.
Ho concluso con una Fassona panata.
Sbatto un uovo e lo salo. Spezzo i grissini in pezzetti irregolari non troppo piccoli. Infarino leggermente un filetto di fassona di circa 200 gr alto 3 dita, lo bagno con l’uovo e poi lo passo nei grissini, stringendolo nelle mani per far aderire bene la panatura. Metto nel freezer per 5 min. Quindi faccio una seconda panatura con uovo e pangrattato. Lascio in frigo per 5 min. Sciolgo 100 gr di burro in una padella con rosmarino e aglio in camicia e vi adagio il filetto. Non deve schizzare, la cottura dev’essere dolce. Lo giro, aggiungo altri 100 gr di burro per abbassare la temperatura. Finisco la cottura dell’altro lato versando sopra continuamente il burro fuso con un cucchiaio. Quando sarà dorato ovunque lo metto in forno a 50 gradi su una griglia per 10 min con le erbe aromatiche. Lo divido in 4 parti e l’appoggio su un “nido” fatto con le erbe. Con un cannello do fuoco alle erbe e copro con un’insalatiera dopo pochi secondi, in modo che il tutto si affumichi. Tolto il coperchio servo su un piatto/vassoio di metallo.
Il nostro concerto di sapori è riuscito una meraviglia. A presto per altre armonie culinarie.

5 SETTE 
ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/. Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.


BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


venerdì 30 maggio 2025

DALLA VIA EMILIA...IL FOOD


LA CUCINA DELL'EMILIA ROMAGNA

Non si può pretendere che i pasti dell’Emilia Romagna incomincino in modo leggero, se in tavola, ancora prima di sedersi, fanno bella vista di sé una sconfinata produzione di insaccati, mortadella di Bologna, ciccioli, coppa, culatello, pancetta, belecott, fiorettino, salame di Felino, prosciutto di Parma, e di formaggi, su cui troneggia sua maestà il parmigiano, e la sua corte, squacquerone, raviggiolo, formaggio di fossa. Ad accompagnare questi prodotti si può scegliere piadine, tigelle, gnocco fritto, ciacci, crescentine, stria, oltre ai pani locali, il ferrarese detto manina, il pan di zucca, l’erbazzone.

Il fascino della cucina di questa regione è doppio, nella sua anima emiliana e in quella romagnola, ricchezza ostentata, eccessiva delle sue paste, delle sue carni, di ogni suo prodotto.

La pasta ripiena, differisce nella forma, nello spessore dell’impasto, nella grandezza. Si tratta di paste all’uovo, genericamente fatte a mano, e tirate con sapienza magistrale con un sottile mattarello. Si può spaziare tra tortellini, tortelloni, tortellacci, anolini, cappelletti, il cui ripieno classico è di carne bovina cotta e suina cruda. Varianti ammesse ricotta, con le verdure o la zucca. Per chi non ama il ripieno, pappardelle e tagliatelle, preparate anche nella versione verde, con spinaci, ortiche o biete. Dagli avanzi della sfoglia tirata hanno origine i maltagliati, e in Romagna gli strozzapreti.

Diversissimi sono i passatelli, un tipico formato ottenuto facendo “passare” un impasto di uova, farina, semolino, pangrattato, parmigiano e burro attraverso il tipico ferro per passatelli, una sorta di piccolo colapasta rovesciato, che vanno immersi in sontuosi brodi di carne.

La minestra pasquale è detta Tardura ma non va dimenticata la zuppa faentina con semolino e brodo di cappone. La polenta calzagatti, si prepara con fagioli, carne suina e pomodoro.

I secondi piatti sono un trionfo sia del mare che dei monti. Questa è la regione che ospita Comacchio, celebre per le sue anguille; e poi l’Adriatico che ci regala vongole e telline, calamari e polpi, rombi e triglie, ottimi come antipasti mischiati insieme in sorta di polpette, deliziosi per accompagnare pasta e riso nei primi, grigliati come superbi secondi.

Per la carne non scordiamo che questa è la patria dei cotechini (celebre il cotechino in galera) e degli zamponi, della salama da sugo ferrarese, della friggiona modenese, sorta di salsiccia con cipolle, della costoletta di  vitello alla bolognese che aggiunge, sopra la carne panata, anche prosciutto e parmigiano e si serve con sugo di carne. Diffuso il pollame, il sontuoso cappone ripieno, o il tradizionalissimo galletto arrosto romagnolo.

I dolci tipici annoverano il pane di Natale, il migliaccio romagnolo, che vede tra gli ingredienti, oltre a cioccolato, mandorle e canditi anche sangue di maiale, i tipici biscotti stracadent, la ciambella detta bensone.

Tra i vini, i più famosi sono senza dubbio Lambrusco e Sangiovese, ma che dire di Trebbiano, Pignoletto, Gutturnio, Bianco di Scandiano, Sauvignon? Je suis emilianromagnolo.


giovedì 29 maggio 2025

CENA DA LECCARSI LE DITA

 




Tornano le cene gourmand al Caffé del Duomo di Savona
DA LECCARSI LE DITA
15 leccornie tra beverage e finger food
Mercoledì 14 Ottobre 2015 alle ore 20.30 al Caffè del Duomo di Savona in via Manzoni Casa Bergese organizza una cena degustazione dedicata alle delizie del finger food. Nat Russo presenterà i programmi della prossima stagione alimentare facendo un bilancio del primo anno di attività. Interprete della serata lo  chef Christian Stantero (coadiuvato ai fornelli da Valter Mutti). Questi i "personaggi" in ordine di comparizione: Franciacorta Villa Crespia, Maki di tonno, Americano rivisitato (Pre-dinner), Spuma al Castelmagno, Glassa di balsamico con tempura di gamberi, Mojito (Any time), Panissa, Pinzimonio in salsa greca, Fiano, Fonduta su cracker di sfoglia, Acciughe ripiene, Grasshopper (After dinner), Mousse di cacao e nocciole, Passito di Pantelleria, Petit four.
Cena 20 euro.

5 SETTE 
ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

mercoledì 28 maggio 2025

CENA MAGICA E MOLECOLARE

Non si vendono illusioni al Caffé del Duomo di Savona ma solide realtà
TAVOLA MAGICA
autunno vuol dire magia di colori e sapori da condividere in amicizia
Giovedì 27 Ottobre 2016 alle ore 20.30 al Caffè del Duomo di Savona in via Manzoni Casa Bergese organizza una cena degustazione denominata Tavola Magica. Nat Russo parlerà sul tema A Pablo Neruda piacciono i carciofi. Interprete della serata lo chef Christian Stantero. Lo spartito prevede il seguente concerto di sapori:
Entrées
Flan di broccoli con salsa all'acciuga
Carciofi alla giudia
Minestre
Zuppa di legumi con zucca gialla per non dir dell’orzetto
Piattoforte
Cappone ripieno
Scorzonera al salto
Crudità d'autunno ma con l'uva
Dessert
Castagne al cucchiaio
Torta di mele e pere
Alcools
Ginger martini con mirtilli e cannella
Franciacorta docg
Refosco d.p.r. doc
Ginger razor bloom
Cena 25 euro. Informazioni & Iscrizioni entro lunedì 24 Ottobre 2016.


cucina molecolare
UNA CENA MOLECOLARE
Dopo tante visitazioni e rivisitazioni delle ricette tradizionali ogni tanto anche a me piace trasgredire. E’ quello che ho fatto l’altra sera con amici saputelli di gastronomia della tradizione. Avete capito il genere, quelli che loro solo sanno la “vera” ricetta del… Lo confesso, volevo un poco sorprenderli, perdonate questa mia innocente vanità. Sono passato prima dal farmacista ed ho allestito per loro una cena molecolare.
Ho aperto con una zuppa di piselli molecolare.
Ho lessato 150 g di piselli in 250 ml di acqua per 15’. Aggiusto di sale, scolo e tengo l’acqua di cottura a raffreddare. La unisco a 2 g di gomma gellano, porto ad ebollizione mescolando con il frustino. Spengo unisco i piselli e verso il tutto in contenitori per il ghiaccio. In 10’ il composto e solidificato. Rimuovo i blocchi di “zuppa” molecolare dai contenitori, taglio a piacere (a fette, bastoncini o cubetti). Scaldo in microonde e servo.
Ho fatto seguire uova strapazzate all’alcool. Sbatto l’uovo col frustino mentre verso a filo 30 ml di alcol 95°. Dopo 30” l’uovo é cotto, rappreso e strapazzato. Verso su un colino foderato con un panno e strizzo delicatamente, chiudendo a fagotto. L’uovo è pronto. Struttura d’uovo cotto ma sapore d’uovo crudo.
Come frutta ho servito caviale di fragola.
Verso 50 ml di sciroppo di fragole e 100 ml di acqua nel beker del frullatore a immersione, aggiungo 1 g di acido alginico + 0.5 g di bicarbonato di sodio. Frullo e prelevo il composto con una siringa senz’ago. Faccio gocciolare in una soluzione di 130 ml di acqua e 4 g di cloruro di calcio. Lascio in soluzione 40” circa. Prelevo le sfere di fragola che si sono formate con un colino e le lavo sotto il getto d’acqua corrente del rubinetto. Scolo e servo addobbando a piacere.
Ho servito infine aria di caffè su yogurt con vetro di zucchero.
Preparo 80 ml di caffè e lascio raffreddare nel beker del frullatore ad immersione. Unisco 20 ml di latte, 7 g di zucchero, 3 g di lecitina di soia e frullo. Mixo ancora la schiuma superficiale che si è formata. La estraggo e la deposito delicatamente su una tazzina di yogurt. Abbino un piattino di figurine di vetro di zucchero che ho preparato a parte. Sciolgo 50 gr. di fruttosio in un pentolino a fiamma moderata e porto a bollore, aggiungo alcune gocce di colorante alimentare, mescolo fino a che diventa liquido e trasparente. Spengo e verso sopra carta da forno (attenti brucia). Dopo 2’, raggiunta una consistenza pastosa lo lavoro creando figurine astratte, fiori, cuori, candele, eliche e quant’altro. 
Una parte delle figurine l’ho servita ai miei increduli commensali, il resto l’ho donata loro perché, quando la useranno per decorare torte e dolcetti si potranno ricordare di me. Soddisfazione di tutti.

5 SETTE 
ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini.
Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine.
Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra.
Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


martedì 27 maggio 2025

CENA DEI PASTORI


Dopo 365 giorni dedicati ai PAT Liguri, dedichiamo questo 2017 ad un tour enogastronomico della cosiddetta Italia “minore”, scoprendo insieme specialità originali ma replicabilissime. Partiamo dall’Abruzzo, regione dai panorami splendidi e diversissimi: spiagge incantevoli, mare pescoso, colli con oliveti e vigneti, grandi parchi naturali su cui svetta il Gran Sasso, scenari che hanno fatto da sfondo a film come “Il nome della rosa” o “Ladyhawke”.
Sull’ideale tavola abruzzese sono presenti il pane con Farina di Solina (considerata dai fornai una delle migliori al mondo) e la Panonta (sorta di scarpetta inzuppata nel grasso fritto di pancetta, che ricorda tanto la bruschetta e la fettunta fiorentina) ad accompagnare insaccati unici, quali il fegato pazzo, la mortadella di Campotosto, il saggicciottu, il salame aquilano, la ventricina e l’annoia, e formaggi specialissimi quali il cacio marcetto (o marciotto, che tanto ricorda il sardo casu frazigu). Annaffiamo il pasto con il rosso rubino del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg o del Controguerra Doc.
Chi ama le minestre delicate, assaggia le scrippelle ‘mbusse, sorta di crespelle ripiene di carne, o le virtù, minestra tipica del primo di maggio fatta di fave, fagiuoli, ceci, lenticchie, verdure, ossa, orecchi e piedi salati di maiale. Chi predilige i gusti decisi sceglie gli spaghetti alla chitarra (fatti col maccarunare, un attrezzo con corde d’acciaio su cui si stende la pasta col mattarello per ricavare spaghetti a sezione quadrata), oppure le ‘sagne, (sorta di maltagliati romboidali fatti di sola acqua, farina e sale), o i maccheroni con le ceppe (bastoncini attorno a cui vengono arrotolati per prepararli), conditi con legumi e pancetta o con ragù di agnello.
La presenza dell’Adriatico brilla nel brodetto alla vastese; nello scapece, sorta di carpione (con vino e aceto, ginepro o zafferano, pregiatissimo quello aquilano) atto ad utilizzare la porzione minuscola del pescato, altrimenti difficilmente commercializzabile; nel polpo al diavolillo, un peperoncino molto piccante, e nei roscioli, le triglie di scoglio, marinate o grigliate.
La carne ovina domina negli apprezzatissimi arrosticini, spiedini di carne di pecora o castrato, e nella pecora alla callara (o cottora), dal nome del paiolo di rame usato tradizionalmente dai pastori per cuocere le pecore morte di fatica o azzoppate o ferite, durante la transumanza. La carne suina celebra le parti meno nobili dei maiali (guanciale, musetto, orecchie, piedini) nella ‘ndocca ‘ndocca, che deve il suo nome al metodo di preparazione che prevede lo sminuzzamento preventivo delle parti animali in tanti piccoli tocchi, per consentirne meglio la lunga cottura, dopo 24 ore di marinatura con alloro, rosmarino, aglio rosso di Sulmona, peperoncino piccante diavolillo, aceto, pepe, sale.
Ad accompagnare i secondi il carciofo tardivo non spinoso Mazzaferrata di Cupello nel Vastese.
Chiudono il pasto i dolci. Cervone a Natale, che prende il nome dal serpente italiano più lungo, esistente in Abruzzo, e cerca di riprodurne la forma; Fiadone a Pasqua, un termine che sta per soffione indicando la soffice leggerezza della farcitura con ricotta di pecora.
Petits four con confetti di Sulmona (probabilmente i più celebrati del mondo) e torrone al cioccolato dell’Aquila o al miele e fichi secchi di Chieti, ovviamente sorseggiando un Aurum, delizioso brandy all’infuso d’arance, il cui nome, che porta la firma illustre di Gabriele D’Annunzio (che giocò col latino aurum, che significa oro, ed aurantium, arancio) chiude in poesia il nostro pasto.

lunedì 26 maggio 2025

CENA DELL'EXPO

Tornano le cene gourmand al Caffé del Duomo di Savona
EXPONIAMOCI AI SAPORI DEL MONDO
12 leccornie etniche per salutare l'estate
Giovedì 24 Settembre 2015 alle ore 21 al Caffè del Duomo di Savona in via Manzoni Casa Bergese organizza una conversazione con cena degustazione dedicata alle cucine del mondo. Nat Russo parlerà sul tema Contraddizioni nel food: dal Km 0 alla cucina etnica.  A seguire il menù degustazione dello chef Christian Stantero (coadiuvato ai fornelli da Valter Mutti): 
Entrées: Welsh rarebit (Galles), Pao de queijo (Brasile), Beef pie (Nuova Zelanda)
Piatti forti: Cous cous (Tunisia), Khao pad (Thailandia), Gyoza (Cina)
Desserts: Baklava (Turchia), Brownies (U.S.A.), Dorayaki (Giappone)
Bevande: Beer (U.S.A.), Té verde naa naa (Marocco), Umeshu (Giappone.
Cena 25 euro. Informazioni & Iscrizioni entro lunedì 21 settembre 2015.

5 SETTE ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/. Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini.
Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).